The Hormonauts
Mini-Skirt

Ricordo che scoprii quasi per caso gli Hormonauts. Incontrai un mio amico che canta in un gruppo di cover dei Motorhead e mi disse che il weekend successivo avrebbero suonato gli Hormonauts dalle mie parti. Non li avevo mai sentiti nominare.
Preso dalla curiosità andai a vederli... e rimasi folgorato!

Gli Hormonauts dello scozzese (bolognese d'adozione) Andy McFarlane (cantante e chitarrista) sono stati etichettati come "i nuovi Stray Cats", ma io sono convinto che sia un'etichetta ingiusta. Certo, il genere musicale è lo stesso rockabilly, ma gli Hormonauts non hanno nessuna paura di rimanere ingabbiati in un genere, e si lasciano influenzare senza paura da altri generi (dall'hard rock al raggae, fino al punk), "shakerandoli" tutti insieme in un cocktail al limite dello psychobilly e dimostrando di avere una personalità musicale unica.
"Mini-Skirt" è il secondo album del gruppo, ed è un album maledettamente divertente. Cominci ad ascoltarlo e non riesci a smettere finchè non è finito, e forse poi lo vorrai subito riascoltare: nell'album non ci sono canzoni lente e i ritmi non ti lasciano scampo. Tra tutte le canzoni spiccano la title track, la cover "Tainted Love" (e questa, ragazzi, è una vera cover, reinterpretata, e non ricopiata!!!) e "I See Two" (nel cd è contenuto anche il video tratto dal pezzo), ma "Hormone HOP", "A Life Time Away", "The Girl at the Station Bar", "Hot Rod Tattoo" e le altre canzoni non si scordano facilmente.
Gli Hormonauts non vogliono sicuramente comporre canzoni profonde e riflessive, e di conseguenza i testi sono scanzonati, divertenti e molto spesso comici (emblematica da questo punto di vista è "I See Two"). La chitarra (a volte distorta) e la voce di McFarlane si fondono senza sforzo con lo slap bass di Sasso Battaglia e la batteria dell'eccezionale Paolo Peddis.

Lo scopo del trio bolognese è chiaramente quello di divertirsi, e quale modo migliore di divertire gli altri? Tanti ci provano, ma pochi ci riescono: gli Hormonauts sono ormai dei maestri.