Nell’Est Europa i trend pare arrivino con qualche anno di ritardo rispetto all’Occidente, per certi versi un bene viste le centinaia di band fotocopia che affollano le varie scene. Ciò nonostante da quelle parti sembra esserci fermento e una gran fame di venire allo scoperto, lavorando magari in ambiti DIY ma con la giusta dose di positività e professionalità.
I bielorussi Hysteria sono senza dubbio esempio lampante di quanto appena detto. Dopo un esordio ben accolto nei territori nativi i nostri escono allo scoperto con “Trojan Horse”, succulento EP il cui compito è quello di preparare l’ascoltatore al debut album, previsto per questo inverno.
Tecnicamente virtuosi gli Hysteria sono la classica band amante di tempi dispari e tutto ciò che porti ai termini prog e math, stili che i nostri pare abbiano studiato bene nel corso degli anni. A condire il tutto ci pensano partiture jazz oriented e qualcosa di molto vicino (vicino, intendiamoci) al black metal, soprattutto nelle parti vocali.
Musicalmente un ottimo lavoro insomma, vario e prestante se pensato in sede live, dove il gruppo ha già avuto modo di confrontarsi con nomi come Veil Of Maya, Rise Of The North Star e Iwrestledabearonce tra gli altri. L’unico neo di questo EP potrebbe essere rappresentato dalla poca duttilità vocale del cantante, monocorde ma non per questo fuori luogo. Una maggiore varietà di soluzioni aiuterebbe non poco la causa a mio avviso.
Registrazione e produzione a cura della stessa band, punti sui quali è stato speso molto tempo giungendo a un risultato finale più che soddisfacente. In attesa di vederli all’opera dalle nostre parti (è attualmente in fase di definizione un tour europeo che dovrebbe toccare l’Italia a breve) e del nuovo disco il consiglio è quello di dare loro una chance, fondamentalmente potrebbero anche meritarsela!
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