Che dire di una raccolta di singoli che partono dal 1986 (crediamo di ricordare) ed arrivano ad oggi? I primi 5 sono dall’esordio, "Psychocandy" disco intimista e distorto, un capolavoro senza mezzi termini, la 6, 7 e la 8 escono da "Darklands" disco più pulito ma anch’esso con dei capolavori. " Blues From A Gun" e "Head On" (di cui esiste una cover dei Pixies su "Trompe le Monde"!) da "Automatic" sono più blues e più pulite ancora, la loro fase americana, per arrivare poi a "Sometimes Always" cantata assieme a Hope Sandoval dei Mazzy Star episodio soft. La raccolta si chiude con due episodi dall’ultimo "Munki", in cui il cerchio si era chiuso e si era tornati alle sonorità intimiste da vasca da bagno dell’esordio, compresa l’acustica riverberata dalle piastrelle del bagno. Noi di questa raccolta non sappiamo che farcene, ce li vogliamo ricordare ancora attuali e non vittime delle scopiazzature dei BRMC, che se li consegnano alla storia, li relegano al passato, ma a chi avesse solo un paio di canzoni dei Mary Chain nella propria discoteca lo consigliamo come compendio per farsi una buona idea di questa grande band. Di cosa era. E di cosa è per noi. Per chi vuole spendere qualche soldo in album, imperdibili “Psychocandy” e “Darklands” piú il singolo “Sidewalking”. Il resto lo comprammo ai tempi per affetto. Solo per affetto, ma col senno di poi non è, il resto, assolutamente all'altezza dei primi due album.

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