Che i Killers siano una band destinata a durare nel tempo, i più attenti se ne saranno resi conto dallo splendido secondo album "Sam's Town".

Adesso che Brandon Flowers e compagni sono arrivati alla pubblicazione del terzo full lenght, intitolato "Day & Age",  i conti tornano ancora di più. Il produttore cambia di nuovo (dall'accoppiata stellare Flood/Alan Moulder si passa a Stuart Price, firmatario delle recenti "confessioni sulla pista da ballo" di Miss Ciccone), e, di conseguenza, anche le sonorità proposte dal quartetto statunitense variano come ormai di consuetudine.

In certi episodi risulta evidente un (perlomeno) parziale recupero della freschezza degli esordi andata un po' persa nel precedente episodio (unico neo di quel disco, peraltro): nel primo singolo "Human", per esempio, la trama a metà tra Pet Shop Boys e New Order crea un atmosfera danzereccia e vitale che rimanda alle cose più divertenti dell'esordio "Hot Fuss" (la superinflazionata "Somebody Told Me", per esempio). Si può tranquillamente citare, in tal senso, anche il Bowie d'annata del secondo estratto "Spaceman". Completano il quartetto iniziale la prima traccia "Losing Touch", sorta di "carta d'identità melodica" della band, e la particolarissima "Joy Ride", che sembra, con il suo basso pulsante e la chitarra funkeggiante, assemblata pensando alla colonna sonora di una qualsiasi serie tv anni settanta. Se il disco continuasse così, saremmo davanti al terzo centro pieno dei ragazzi, invece le cose rallentano un po'.

"A Dustland Fairytale" è una buona melodia dominata dal sintetizzatore, ma funziona e non funziona. Anche se è destinata a rendere e parecchio negli stadi, vista l'epicità del ritornello. Per "This Is Your Life" il discorso è più o meno analogo. "I Can't Stay", invece, "acusticheggia" che è un piacere e potrebbe diventare la loro "Don't Panic". "Neon Tiger" mette in bella mostra le sue chitarre intrise sino all'ultima corda negli anni ottanta ("l'ho creata provando a scrivere come gli MGMT", ha dichiarato Brandon), "The World We Live In" è un tipico episodio radiofonico e si candida di buon grado a nuova hit della band .

La vera perla è pero nascosta in fondo alla tracklist: "Goodnight, Travel Well", scritta dopo una grave perdita subita da un membro della band, mette insieme, in sette minuti scarsi,  tutte le cose migliori partorite dai bistrattati anni '80, unendole ad un Brandon Flowers in sontuoso spolvero vocale.

I Killers quindi non solo si confermano, ma si candidano a band di punta del rock americano per i prossimi anni.

Ai prossimi lavori, come al solito, la difficile sentenza.

Tracce chiave: "Losing Touch", "Joy Ride", "I Can't Stay", "Goodnight, Travel Well"

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