E' un mondo crudele, là fuori, se il premio per aver realizzato un disco d'esordio multimilionario è dividere i critici, più o meno capaci, in due categorie: quelli che ti spareranno adosso per non aver realizzato la "next big thing" che si aspettavano, e quelli che ti spareranno addosso per aver osato (nientemeno) che abbandonare quei motivetti simpatici e poco impegnati che ti avevano consentito di realizzare il disco multimilionario di cui sopra, per aver provato magari di trovare radici rock che senti più vicine a te in quel momento.
Senza scordare quelli che ti spareranno addosso perchè pensano che vuoi solo imitare gli U2, come negli anni 80 tutti venivano fucilati per aver tentato di avvicinare i Led Zeppelin. Incuranti di tutto il ciarpame critico che gli è piovuto addosso, i Killers sono riusciti invece non solo a evitare il "sophomore slump", il naturale decadimento di qualità che segue un grande disco d'esordio, ma anche a realizzare un disco dalle sonorità molto più piene e mature del sound elettronico di "Hot Fuss".
"Read my mind" è una canzone melodica come ne sono state realizzate poche negli ultimi anni, che anche i critici di cui sopra avranno segretamente canticchiato, "Sam's Town", "When You Were Young", "Bling" ne reggono degnamente il passo, mentre "Why Do I Keep Counting?" si avvicina di molto a "All The Things That I've Done" del primo album. Certo, ci sono passi falsi notevoli come l'inascoltabile "Where The White Boys Dance" (spero fosse un bonus track solo su itunes e sul cd non l'abbiano messa) o l'insipida "Uncle Jonny", ma nel complesso, ce ne fossero in giro gruppi che al secondo lavoro dimostrano il talento di questi Killers..
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