Il Dio del Pop concede carta bianca. Nel suo orizzonte cosmico, ciascuno trova uno spazio infinito per la propria libertà creativa. Toccò a Michael (Lookofsky) Brown dare statuto e identità al Pop barocco. Il corpo senziente del Rock fu proprietà degli arrangiamenti da camera per gli strumenti a corda. Non una chimerica scomposizione intellettuale, cui segue un’addizione. Ma un po’ di quel lirismo sognante, arioso, che sorpassa –a volte- la fragile materia umana. Così la perfezione albionica delle armonie di Beatles e Zombies incontrava escatologicamente le orchestrazioni raffinate di “Pet Sounds”.

“Walk Away Renee” (1966) dei Left Banke di New York City, brano definitivo per strumenti classici e strutture contrappuntistiche, è stato il primo singolo Baroque Pop della storia. Un clavicembalo, due violini, viola e violoncello, e pure il flauto, danno alla canzone una flessuosità sinuosa, un sapore barocco ma leggero, drammatico ma misurato, senza tradirne il piglio Rock. Il brano racconta di un amore non corrisposto, in un anelito tardoadolescenziale, scendendo in un antro d’ombra, dove esser tristi è farsi belli. Declinando, con un’avvincente naturalezza, l’ultima ora della notte che si abbevera di tutti i raggi lunari. Il secondo singolo “Pretty Ballerina”, altro diadema di dolore e poesia, indugia sulla stessa formula suggestiva, sempre suffragata dal canto non comune di Caro. Ambedue sono pura bellezza. E dettero il nome all’album del 1967, che, oltre a interpretare il neonato idioma, lambiva suoli Sunshine Pop e Psychedelic/Gagarage. “She May Call You Up Tonight”, “I’ve Got Something On My Mind”, "Shadows Breaking Over My Head", "Lazy Day" erano anche segni d’introspezione e di circoscritti intenti generazionali.

“Walk Away Renee/ Pretty Ballerina” fu una conquista per Michael Lookofsky Brown, pianista, songwriter, vero talento e mente del gruppo, che sognava ineluttabilmente di diventare un altro Brian Wilson. Fu un successo per il produttore Henry Lookofsky, padre di Michael. Fu un onore per la band, in sede di registrazione infatti prevalevano di gran lunga session man (vedi il chitarrista ufficiale, Rick Brand, che suonò solo su una traccia delle undici). Fu un’autentica esaltazione per il lead vocaling di Steve Martin-Caro: la sua voce ha dentro la nebbia e il sole e tutte le loro gradazioni confuse in uno stato di grazia, così da sugellare magnificamente i motivi di Brown e da offrirci ad un tempo, in un'unica espressione, il miele e l’assuefazione alla malinconia di vivere.

Michael Brown lasciò i Left Banke durante le prime incisioni per il secondo LP “Too” (nel quale curiosamente farà una comparsata Steve Tallarico/ Steven Tyler). Nel ’69 lo scioglimento, poi l’oblio appena interrotto da alcune cover (Richard Thompson, Rickie Lee Jones, Alice Cooper), da una raccolta archeologica e da una reunion parziale. Quando mancava solo una manciata di giorni per riavere finalmente dal vivo Caro e Brown insieme, Michael decedette per un improvviso arresto cardiaco nella sua casa di Englewood, nel New Jersey, il 19 marzo 2015. All’ultima ora della notte. Quando anche i raggi di luna ritornavano al cuore di un Dio geloso.

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