I March Violets non saranno certo stati dei geni, credo che sia evidente già dal nome scelto, ma di sicuro si sono dimostrati come i più validi esponenti della stagione del gothic rock britannico. Almeno dopo i numi tutelari Sisters Of Mercy.

Nati a Leeds nel 1980 , i March Violets sono presto passati sotto l'ala protettrice e produttiva di Mr. Andrew Eldritch: la piccola etichetta Merciful Release.

Il primo disco , quello esaminato in siffatta sede, venne pubblicato nell'ormai lontanissimo 1984. Ho parlato di "gothic rock" per farmi comprendere e per sottolineare la stretta parentela che intercorreva (e intercorre tutt'oggi) tra questi giovani e i fondatori del genere. Tuttavia non è il gothic tamarro di Mission Uk o The Cult quello che ascolterete una volta assaporato il loro debutto.

Niente "hard" , niente melodie melense e niente pacchianate varie e assortite. Con i March Violets della prima ora, infatti, si respira aria di Bauhaus, di Siouxsie e di primissimi S.O.M.

Una batteria elettronica scandisce il tempo mentre chitarre livide e rigorosamente post-punk creano l'atmosfera lugubre che ogni disco di questo genere dovrebbe sprigionare.

Belle canzoni, semplici e spesso entusiasmanti. Un disco consigliato anche ai non aficionados di questa realtà.

Pezzi degni di nota a parere di chi scrive? Senz'altro menzionerei "Religious As Hell", "Fodder" e "Radiant Boys". Un po' poche tre tracce? E' che non ho proprio voglia di fare il track-by-track e, sicuramente, qualche cedimento è avvertibile qua e la'. Dategli un ascolto. Di certo non morirete.

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