L'inverno continua il suo incerto cammino regalando effimeri momenti pseudo primaverili, la mente si prepara a suggestive sensazioni di rinnovato tepore solare, fantasticando magari per un lieto ritrovo all'aperto con le persone più care, dove godere delle meraviglie naturali accompagnati dalle suggestive note musicali di un'ottimo disco rock. Un sogno ancora prematuro almeno per quanto riguarda la bella stagione, ma se non altro un buon motivo per introdurre uno dei più grandi capolavori perduti degli anni 60.
D'origine californiana ben presto questi Misunderstood vennero adottati dalla prima scena psichedelica britannica, grazie al solito scopritore di talenti, il disc jockey John Peel che li portò a Londra aggiungendo alla formazione un certo Tony Hill, musicista che successivamente diventerà più noto con quel mostro leggendario di dark progressive chiamato High Tide. Before The Dream Faded si propone come mezzo divulgativo per documentare le diverse fasi evolutive di quest'incredibile band che purtroppo riuscì a pubblicare soltanto qualche 45 giri e poche altre tracce ancora in fase embrionale.
Questo gioiellino d'assemblaggio sonoro si divide in due parti, la prima sottotitolata Colour Of Their Sound comprende le canzoni registrate in inghilterra nel 1966, un'ottimo esempio di devastante acid rock chitarristico che non rinuncia a coinvolgimenti con lo psycho folk sognante che diverrà una caratteristica essenziale per le ballate acustiche dei futuri Pink Floyd. Children Of The Sun apre le danze sprigionando subito un fulminante saggio di garage rock selvaggio e furioso enfatizzato da una calda voce delirante che ondeggia decisa fra le piroteniche distorsioni chitarristiche. My Mind prosegue la via di un rock sporco e senza fronzoli che alterna pallidi acquerelli lunari dipinti dalla slide guitar del lungocrinito Glenn Campbell a esaltanti sfuriate southern garage davvero stupefacenti. L'equilibrio fra folk, psichedelia e rock abrasivo si perfeziona nell'armonico procedere di queste favolose canzoni che raggiungono l'apice assoluto con I Can Take You To The Sun, un sogno delicato, aspro e lisergico che porta la mente verso luoghi e dimensioni lontane. La seconda parte invece propone i demo registrati l'anno precedente negli stati uniti con un classico garage blues di grande impatto che fece guadagnare al gruppo la fama di "Yardbirds Americani", reputazione resa ancor più credibile dalle esplosive performance che il gruppo riusciva a sprigionare sul palco.
Innovativi, seminali, trasgressivi, fantasiosi questi sfortunati Misunderstood vennero distrutti da problemi organizzativi, scarsa promozione e i soliti guai con le autorità, ostacoli che già nei primi mesi del 1967 misero fine a questa promettente avventura.
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