Non chiedetemi dove e come ho conosciuto questo gruppo svedese, perché grazie a dei musicologi di tutto rispetto e di mia conoscenza, sono riuscito a esplorare i meandri più torbidi dell'underground. Internet ci offre pochissime notizie riguardo i Mobile Mob Freakshow e, purtroppo, non ho trovato informazioni sul loro conto nemmeno sfogliando vecchie riviste di settore.

Un manipolo di svedesi, come già accennato, incazzatissimi ma con una gran voglia di divertirsi e di farsi crasse risate utilizzando un immaginario orrorifico e satanico che, dai Black Sabbath ai Ghost, ha segnato indelebilmente la storia del rock.

Ordunque, dimenticate il black metal norvegese, dimenticate i Deicide e cancellate dalla vostra mente quella fasulla aria da "bello e dannato" che l'ormai bolso mr. Brian Hugh Warner cerca ancora di esibire.

Pensate, piuttosto, a band che davvero hanno giocato con tematiche e argomenti estremi , pur mantenendo sempre il sorriso sulle labbra.

Ed è proprio l'attitudine ed il suono di Misfits, Samhain, Motorhead e Venom che fuoriesce violentemente dalle quattordici tracce presenti in questo album. Tutte piuttosto omogenee e tutte orientate verso quel heavy-punk grezzo e ignorante di inizio anni '80. A dire il vero ho sentito anche qualche eco di band più recenti come i Turbonegro, ma forse sono solo impressioni.

I momenti migliori, per la cronaca, rispondono ai nomi di "Where Angel Fear To Tread", "She Loves Evil Dead" e la lunga "Voodo Maniac Zombie Girls". Ma il disco va apprezzato in blocco.

Una band che non aggiunge nulla di nuovo, ci mancherebbe altro, ma che è riuscita a ricreare quel suono tanto caro a chi, non è il mio caso, trentasei anni fa scuoteva la testa sulle note dei mostri sacri summenzionati.

Carico i commenti...  con calma