Le rarità dei disegni più affascinanti degli anni Sessanta/Settanta sono uscite tutte negli ultimi venticinque anni. Una di queste sono le svedesi "radio session" del 1967 dei Nice. La band del giovanissimo Keith Emerson è appena uscita nello stesso anno con la fusione beat-classica di "The Thoughts Of Emerlist Davjack" ed è pronta a mostrarsi live.
Star a sottolineare la bravura, l'estro e l'egocentrismo del "bambino" Keith è banale, mentre c'è da ricordare e d'apprezzare Lee Jackson e Brian Davison. Il primo al pomposo basso e alla voce, anche se a volte con passaggi vocali non così sopraffini, e il secondo alla batteria e con doti notevolissime. Guardandoli adesso possiamo sbrigativamente definirli l'esercitazione di Emerson prima di unirsi con Lake e Palmer, ma i Nice sono una realtà originale, anzi, la base per il futuro Keith, non la brutta copia.
E i live sono il pezzo forte del combo inglese, del tutto funambolici, con apparizioni anche qui in Italia. Insomma sono i firmatari dei primi godibilissimi vagiti prog di "Rondo", "America", di "Ars Longa Vita Brevis", con rifacimenti di Sibelius, e di "Nice", contenente l'escursione pianistica di "Hang On To A Dream" di Tim Hardin. Insomma pittoreschi coverizzatori e saccenti autori di spicco del panorama britannico.
In Svezia propongono prontamente il meglio del loro primo album, e non solo. Abbiamo la cover "She Belongs To Me" di Dylan, che sarà il loro eterno cavallo di battaglia, con un andamento più lento rispetto alle altre rappresentazioni. Già si nota la lungimiranza di Emerson, il suo sapiente bagaglio classico e gli stravolgimenti strutturali. Si nota anche il chitarrista David O'List, che secondo me non è riuscito ad esplicarsi chiaramente nel primo album, così sofferente, limitato negli spazi e chiuso nelle sue parti che sanno molto di compitino..infatti non fa già più parte della band dal secondo album "Ars Longa Vita Brevis".
L'altra cover è "You Keep Me Hangin' On" che sbeffeggia quella dei Vanilla Fudge, ma senza avere il lirismo e il pathos di Mark Stein. Lee Jackson possiede una tecnica personalissima al basso ma la voce a volte è strozzata, è rozza, si sposa male con i barocchismi di Emerson. Sarebbe stato ottimo in gruppo dark tipo gli High Tide, gli Atomic Rooster..
Però tutto fa brodo nei Nice.
Infatti è così unica e frizzante la loro concezione che ti intriga sin dalle prime note. Esempio lampante in "Rondo". Tutto l'ensemble è fuso perfettamente, tanto da trovar ottime idee anche in O'List, perennemente sottovalutato. Brano riproposto pure all'Isola di Wight con gli EL&P ed è praticamente la sintesi dell'arte della band. Batteria roboante, basso infallibile, presente in ogni istante e psichedelia "naif" che bacia la musica classica.
Il beat ce lo offrono le carucce "The Thoughts Of Emerlist Davjack" e "Flower King Of Flies", con acerbità che i Nice saranno abili di smussare e di scartare successivamente. Pur trovando un maggiore spazio chitarristico, sono due pezzi fortemente dipendenti dell'ambient britannico di quel periodo. Comunque la qualità dell'audio è buona, non ci sono fruscii o chilometriche improvvisazioni fine a sè stesse.
E' cosi tutto.."figo".
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