Forse gli Offspring stanno tornando! O meglio, vogliono tornare come quelli di una volta. Lo sento! Sento tutto questo ascoltando il loro ultimo lavoro in studio. Dopo album in cui hanno mutato il loro genere rendendosi commerciali e orecchiabili in larga scala, ora tornano con questo nuovo disco, Days Go By.
Le aspettative non sono delle migliori conoscendo ormai le loro direzioni punk/pop. Ascoltando il disco mi ricredo sin da subito. Melodie, riff affannosi, veloci. Forse sono davvero tornati quelli di una volta, o almeno ci stanno provando. Tutto comincia con “Future is Now”, un brano più che convincente degno di Ignition. Quindi l’emozione comincia a salire. Prosegue con una dimenticabile, ma comunque orecchiabile “Secrets from the Undergound”.
I tempi sono quelli, la voce di Dexter Holland è come sempre potente. Qualcosa sta realmente accadendo; gli Offspring degli esordi stanno tornando, continuo a sentirlo e ne sono felicissimo. Poi arriva la terza traccia, e mi casca il castello di sabbia e speranza che mi ero appena costruito. Il pezzo in questione, che da anche il titolo all’album, è “Days Go By”, canzonetta che ricorda una brutta copia di “Time Like These” dei Foo Fighters. Dopo questa prima delusione, si rimettono in pista con “Turning into You”, per poi prendere velocità e grinta con “Hurting as One”, pezzone che pare uscito da Smash. L’emozione di questo pezzo mi fa scordare della scarsa “Days Go By”, al punto di considerare già da queste canzoni un grande ritorno. Ma a agli Offspring piace fare i dispettosi. Dopo questo piccolo gioiello di sfuriata punk/hardcore, si cimentano inspiegabilmente in una pagliacciata hip-hop/dance dal titolo “Cruising California”, canzone che a mio parere, ha rovinato un album convincente nel suo genere. La tristezza mi assale e mi travolge. Non ci posso credere. Ma vado avanti e mando giù il rospo, ritrovandomi nuovamente un’altra canzoncina, “All i Have Left is You”, che non avrei voluto ascoltare in un disco degli Offspring. Con “Oc Guns”arriva una curiosa sperimentazione, forse inutile o forse no, ma nella sua stranezza incuriosisce sempre più. Mi pare un pezzo partorito dall’unione tra Ixnay On The Hombre e Americana. Tutto sommato, il pezzo pare convincente.
Poi arriva l’emozione pura con l’ascolto di “Dirty Magic”, brano già presente in Ignition e rifatto appositamente per i vent’anni dell’album. Una bella riedizione questa, anche se fa pensare ad una canzone riempimento, giusto per aumentare la quantità di pezzi. Ma il pezzo è un classico, quasi un loro capolavoro e viene accettata senza esitare. Nuovamente si ricade nelle banali melodie californiane con “I Wanna Secret Family”, per poi concludere con i due brani più folgoranti dell’intero lavoro. “Dividing by Zero” è un pioggia di suoni taglienti che non lascia scampo che ti spinge fino alla chiusura efficace di “Slim Pickens does the right thing and rides the bomb to hell”, titolo lunghissimo per una canzone di circa 2:30, che sono un riassunto di tutto quello che gli Offspring hanno creato dagli esordi fino a Smash.
Niente di nuovo, ma sempre una grande carica esplosiva, che inspiegabilmente si ammoscia e si perde con canzonette lontane anni luce dai loro brani più famosi. Se qualcuno mi avesse detto nel 97, che gli Offspring nel 2012 avrebbero scritto canzoni come Cruising California, non ci avrei mai a poi mai creduto… Peccato!
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