Dopo le deludenti vendite di "Conspiracy of one", gli offspring sono rimasti fermi ben 3 anni prima di dare alle stampe "Splinter"... nel frattempo il batterista storico Ron Welty lascia il gruppo per dedicarsi a progetti alternativi (si dice se ne sia andato per disaccordi con gli altri membri oramai concentrati troppo su un fine commerciale). Da questo disco i fan storici si aspettavano un ritorno quasi alle origini viste anche le promesse del frontman Dexter Holland durante la lavorazione.... Cosa ne è uscito fuori?

E' l'ottobre 2003 quando alle radio viene lanciato il fantomatico primo singolo "Hit that". Suoni elettronici, tastiere e testo decisamente privo di concretezza... gli offspring conq eusta canzone vollero sperimentare l'eletrronica, genere che non si addice assolutamente al loro percorso musicale iniziato nelle cantine di Orange County dove dettero vita al loro (perlomeno iniziale) punk grezzo, "sudicio" e stonato... (grandi maestri furono i Social Distortion, i loro cosidetti "vicini di casa"...). Questo disco però ha delle sorprese e forse qualche promessa Dexter l'aveva mantenuta... infatti dopo l'inutilità iniziale di "neocon", un imbarazzante intro fatto con cori da stadio apre ufficialmente il disco la veloce e splendida "The noose", gran pezzo in perfetto loro stile che spiana perfettamente la strada anche al pezzo successivo "Long way home" anch'esso ben fatto e ben composto con riff molto accattivante.. Saltando l'orrenda "Hit that" ecco che incombe "Race againist myself" un pezzo che richaima la vena rock degli offspring iniziata nel precedente album con "Denial Revisited".... nonostante il testo niente male il pezzo non convince fino in fondo e lascia un mezzo vuoto tanto quasi da annoiare e far saltare la traccia a quella successiva. Al numero 6 ci aspetta "get around you", secondo singolo (in realtà mai passato e mai pubblicizzato).. il pezzo però è forte carico ed energio.. qualcosa che richiama al punk rock dei Pennywise (sarà per la partecipazione del frontman dei cori del pezzo)... l'esperimento ska che troviamo alla traccia 7 direi che non è ben riuscito. Già dal titolo "The worst hangover ever=la peggior sbronza di sempre" il gruppo dimostra di aver completamente esaurito l'ispirazione dei tempi di "Smash" e "Ixnay on the hombre", i due loro capolavori in assoluto.

Ma ecco che si rialza il livello del disco grazie a pezzi come "Never gonna find me" e "Lightning'rod" in particolare quest'ultimo che forse rappresenta il pezzo più bello del disco sia come musica che come testo. Si torna ad atmosfere decisamente "pop" con "Spare me the details" (terzo presunto singolo senza videoclip) che tratta argomenti facili come il tradimenti sostenuto da una musica leggera leggera e un cantato che non sembra nemmeno la voce cosi particolare di Dexter. Un pezzo non degno degli Offspring.. offensiivo verso il loro genere d'origine e decisamente "commerciale". "Da hui" è in pratica l'lultimo pezzo del disco.... una canzone tiratissima... veloce e piuttosto punk che richiama la passione del surf di Dexter e Noodles (chitarrista storico). Il disco si chiude con l'inutile "When you're in prison", esperimento su una base anni '30 con un cantato "modificato". Un pezzo riempitivo decisamente senza senso. Nel complesso "Splinter" si rileva un disco mediocre con pezzi molto buoni ed altri decisamente da cancellare dal repertorio offspring. C'è da dire che dopo 3 anni di attesa e viste le delusioni del precedente ci si aspettava un pò di più dal gruppo sia in qualità dei pezzi che in quantità di canzoni.

Resta il dubbio che gli offspring oramai non abbiano più molto da dire visti gli ultimi due dischi non assolutamente in linea con i precedenti. "Splinter" rimane un pò una meteora nella discografia degli Offspring viste anche le scarse vendite ottenute.. è comunque da ascoltare se si è loro fan. Ma non fatelo se volete scoprire qualcosa di nuovo.. si spera che gli Offspring ci stupiranno con il prossimo disco.. altrimenti consiglio vivamente loro di chiudere le tende.. e non rovinare troppo la loro carriera.

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