Molto poco punk, seppur numeroso, il pubblico accorso al Little Paradise di Civitavecchia il 7 u.s. per il secondo concerto live in Italia della storica band bristoliana dei Pigs. Meteora nel 1977 al seguito dei ben più quotati Cortina, The Pigs ebbero comunque l'onore di un uscita discografica e di una infinita serie di concerti, ripresi solo qualche anno fa, segno che il loro punk-rock qualcosa aveva ed ha da dire.
Della vecchia formazione tre quarti sono ancora lì, inossidabili e pulsanti come allora, capitanati da Kit Gould e con il solo innesto dell'italianissimo bassista Paolo Mastrandrea, una recente ed opportuna scoperta del batterista Ricky Galli, di ascendenze civitavecchiesi, seppur bristoliano anche lui. Freschi e d'annata eccoli allora riproporre brani come "Youthanasia", "They say", "Psycopath" e "National front", con una inconsueta (per la location) partecipazione del pubblico, secondo solo all'accoglienza che gli stessi Pigs hanno avuto al Festival Rock di Palestrina appena due giorni prima. Un "excerpt" durato poco, solo 45 minuti, ma che ha entusiasmato e dato un esauriente affresco della cultura musicale punk made in Bristol, direttamente dagli anni 70.
A seguire, emuli italiani di quell'atmosfera british di fine anni 70-inizi 80, ecco riformarsi la storica band civitavecchiese dei Jellyfish, che ha riproposto brani degli XTC, di Joe Jackson, di Julien Cope fino a coinvolgere David Bowie. Arruolando un tastierista da un'altra formazione laziale i Tanzergott, figura non prevista dalla vecchia formazione, anche il loro intervento ha coinvolto il pubblico, pressochè coetaneo dei musicisti, ricordando e facendo loro ballare ed assaporare molte delle hits che li avevano coinvolti 30 anni fa.
Tutto sommato un bel revival che fatto rifare a molti le stesse ore piccole della loro gioventù, forse con lo stesso senso di appagamento.
Piero Poleggi
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