Nel flusso di uno scialbo e grigio mercoledì, per evitare di far succedere un altro indistinguibile giorno di inizio settimana, vediamo-mpo’ chi suona stasera, mi dissi; e così finisco a leggere Poison Arrows, dove una delle tre frecce è un ex Don Cabaleiro e nelle info del disco in questione intravedo Brian Case* ospite in due brani; serata ad offerta libera, e come tante buone volte è poi finita a suon di birra, solo un bene.

Alla fine mi tocca ringraziare questo Newfound Resolutions, LP duplice targato 2010 il cui primo lato non mi ha lasciato indifferente; quegli strumenti che fraseggiano rettilinei, che come rette parallele si incrociano all’infinito lasciano sovente mancanza di crescendo, e talvolta i brani tappezzati di riverberi creano una sorta di musica gassosa in cui l’elettronica si fa pesantemente notare, ma tutto è sempre tenuto in piedi dai notevoli tafferugli di basso del già citato don cavaliere.

Unveiled In Sequence, divaga psichedelica mentre la chitarra, in sintonia con il titolo, fa continuamente capolino;

Interpretive Hunter, è un rock tipo space che copula con schemi math e stile canoro a là sonic youth-esemplare-maschio;

For Lack of an AK muove un groove che costruisce castelli nello spazio;

Architetture inammissibili, edifici a pavimenti inclinati, occasionale sentore di piccoli Drive Like Jehu tra i grovigli di macerie di riffs.

Per quel che mi riguarda e ciò che mi è rimasto davvero niente mal, nel suono mi ha fatto pensare al post-rock di quello classico, mentre per come si ritrae all’elettronica di estetica urbana; la musica si intreccia, scivola ed aggrada nella produzione, quindi non si sa mai.

(*) p.b.c. postilla brian case, musicante di elettronica sperimentale un po’ mah che ricordo da un live in apertura ai suuns, con tanto di enorme pietra proiettata in background

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