I Police sono il gruppo New Wave/pop che preferisco. La loro musica è incredibilmente rilassante. Le parole sono sussurrate, il suono si diffonde uniformemente senza quella sconclusionata irruenza della maggior parte dei gruppi pop. I pezzi hanno un ritmo conciso e ben accentuato (chiaramente di origine reggae), tuttavia non sono da ballare, sono da ascoltare. Bisogna farsi sommergere dal loro suono come acqua tiepida.

La prima song che incontriamo è "Don't Stand So Close To Me", la mia canzone pop preferita. Questa rispecchia esattamente le caratteristiche descritte qui sopra. Pacata, ti mette addosso una tranquillità incredibile. E in certi punti elaborata con suoni di sottofondo che la impreziosiscono.

"Driver To Tears" ha una base ritmica pazzesca che vede come protagonista il basso del grande Sting e più avanti, con un crescendo travolgente, la batteria. Si passa alla tranquilla "When The World Is Down" che con la sua ripetitività ci conduce in un vero e proprio antro fatto di suoni leggeri e ovattati. Dopo di questo pezzo abbiamo la più allegra e movimentata "Canary In A Coalmine". Sting la canta tutta d'un fiato, con una sola breve pausa. "Voices Inside My Head" è un pezzo praticamente strumentale. I coretti che compaiono dopo un minuto e quaranta sono a bassa voce e con una serie di urli quasi tribali lasciano di nuovo l'ascoltatore immerso in un'atmosfera tiepida, ambient e quasi progressiva. Si passa al nevralgico (paragonato al resto dell'album) "Bombs Away" con un ritornello tipicamente pop e un assolo di chitarra molto progressivo.

Un altro brano molto avvolgente è la seguente "De Do Do Do, De Da Da Da". Secondo me il secondo miglior pezzo dell'album. La sua chitarra languida e i cambi di tempo sono molto belli. Certi pezzi cantati (quelli prima del ritornello) sono quasi epici. Veramente un gran bel pezzo! "Behind My Camel" è un pezzo strumentale cupo e angosciante. I singulti della chitarra e il sintetizzatore ti urtano ben bene i nervi. Devo ancora capire se mi piace, intanto è geniale. "Men In A Suitcase" è il pezzo più reggae dell'album. Bello allegro, ti viene da cantarlo. "Shadows In the Rain" è praticamente senza chitarra (si sente distorta in lontananza). La voce "riverberante" di Sting enuncia il testo sopra a basso e batteria. Molto originale: sembra proprio di vederle le "shadows in the rain". L'ultima song è "The Oder Way Of Stopping" incalzante pezzo progressivo un po' dark. Ivi la fa da protagonista la batteria e vari percussioni elettroniche. Il pezzo è completamente strumentale.

Detto questo si conclude uno dei migliori album pop che io abbia mai sentito.

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