Continuo con la mia serie di recensioni sui migliori gruppi punk rock della seconda metà degli anni '90, periodo che ha offerto agli appassionati del genere con la voglia di cercare nel panorama più underground e meno conosciuto, una lunga serie di ottimi gruppi.

Questa volta tocca ai Problematics dall'Indiana, uno dei migliori gruppi punk del catalogo Rip Off e in generale degli anni '90, purtroppo ben poco conosciuti anche perché sono riusciti a registrare solo una manciata di singoli, un dieci pollici e questo Lp che raccoglie quasi tutto il loro materiale.
Tutto in questo disco rimanda al classico punk 77 americano di band come Heartbreackers, Dead Boys e Pagans: suoni grezzi e selvaggi, riff di chitarra incendiari (lo so è una frase fatta ma ho sempre sognato scriverla), cambi di tempo e cori urlati a scuarciagola. Aggiungete a questo le ottime e decisamente "punk" voci di Todd e Alec (i due chitarristi e cantanti), roche ma potente nei pezzi più veloci come ("Here We Come", "Every Thing's Gonna Be Alright", "I Guess I'm Not Cool Enough For You", "Kids All Suck") ma anche caracollanti e strafottenti in particolare quando i ritmi calano come in ("Punk Girl", "Teenage Heartattack", "Come Inside"), il tutto comunque senza perdere le capacità "melodiche" (tra virgolette perché in fondo sempre di punk rock si tratta) del cantato.

I Problematics coi loro suoni crudi e sporchi rappresentano alla perfezione il punk rock degli ann'90, quello più autentico e possono essere paragonati a gruppi del periodo come New Bomb Turks (più sporchi e meno tirati) e Devil Dogs (per le parti più rock'n'roll) in una parola: punk'n'roll.

Una garanzia

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