Piromani in vista.
Primo singolo da "The Fat Of The Land", che inizia i Prodigy al successo mondiale e certifica la deviazione verso i lidi del Big Beat.
Persino presente nella colonna sonora di Squadra Speciale Cobra 11. Non smettiamo mai di imparare...
"Firestarter" è un altro classico del gruppo e l'ennesimo brano che ti mette voglia di saltare dappertutto: come da tradizione, un bel campionamento chitarristico, condito con wah-wah, in loop tratto dalla canzone "S.O.S." dei Breeders (progetto creato da Kim Deal, ex-Pixies); Keith Flint sfodera la sua voce che ricorda un bel po' Trent Reznor dei Nine Inch Nails, a metà strada tra Hardcore Punk e Industrial; ora come ora, il beat non è dei più originali ma è sempre efficace con i suoi bassi perfora-casse.
Senza soffermarsi sulla versione strumentale di "Firestarter", passiamo direttamente ad un monolite: "Firestarter (Empirion Mix)", dove gli Empirion fanno ciò che riesce loro meglio, creando un remix tagliente, oscuro, claustrofobico e dannatamente Techno. Non vorrei dire ma spacca addirittura di più dell'originale.
Chiudiamo l'incendio doloso rallentando con la penetrante "Molotov Bitch", una delle gemme nascoste rintracciabili: beat grezzo e distorto che ricorda di più il sound passato; serramenti che cigolano sullo sfondo, quasi per infastidire volontariamente l'ascoltatore. Relativamente ripetitiva, adatta più ai consumatori di marijuana.
Workhorse, questo è per te. Ora scappo che stanno arrivando i pompieri.
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