Mettete insieme un genio, un pazzo, e due ballerini, tutti quanti imbottiti di droga. Prendete un periodo particolarmente interessante quale la metà degli anni novanta, fatta di gente veramente incazzata con il mondo, che non aspettano altro che qualcuno dia il via per scatenare l'inferno e mandare a farsi fottere tutto quello che gli gira intorno. Bene. Poi dategli in pasto questo cd. Ecco. E ora state a guardare come la gente può devastarsi e farsi del male fisicamente e mentalmente in un colpo solo. Come distruggere il proprio cervello e portarlo a una morte celebrale il più in fretta possibile.
Un cd che ti indurisce i nervi del corpo e ti fa ingrossare le vene del collo, facendoti arrivare poco ossigeno al cervelletto. La nuova generazione, ho potuto constatare, che manco li conosce i Prodigy. Ma chi non ha mai ascoltato almeno una volta "Firestarter" ? Basta questa canzone per autodistruggersi. E chissà quante persone si sono distrutte all'epoca (sottoscritto compreso), ad esempio, a giocare a un certo giochino uscito nel "2097" su una certa console grigia, con sottofondo la versione strumentale di questa canzoncina rilassante. "Breathe". Altro che respiro. Questo è un gran bello sputo in faccia. "Smack My Bitch Up". Scaricatevi il video e abbattetevi moralmente (perchè videoclip così non li ha mai fatti e non li rifarà mai più nessuno). Poi "Diesel Power", "Serial Thrilla", "Climbatize"... insomma.
Un cd da possedere, da proteggere con tutto il corpo e da tenere con cura reverenziale. Perchè lavori come questo, che hanno fatto storia all'epoca, ne devono ancora uscire. E chissà mai se ne riusciranno. Soprattutto quando bisogna aspettare più di sette lunghi anni prima di rimettere le mani su un lavoro di questo gruppo.
Sapere che comunque loro sono ancora li fuori, da qualche parte, è già abbastanza. Per continuare a sognare e ad aspettare... e aspettare... e aspettare...
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