"... the voodoo who do what you don't dare do people..."
Portoni in faccia, quando ci affacciamo nei meandri di "Voodoo People".
I Prodigy sono al secondo album, "Music For The Jilted Generation" del 1994, e sono sempre più vicini a sposarsi con le sonorità Big Beat, che stavano spopolando in quegli anni. Qui c'è ancora una fortissima componente Rave (sì, sono un po' in fissa ultimamente con questo termine) e Oldschool Jungle che contraddistinsero questi geniali schizofrenici nei primi lavori. Siamo quasi ai confini con la Drum 'n' Bass.
Il singolo in questione è uno dei brani più conosciuti e apprezzati del gruppo, tanto da venir reinterpretata dai Refused e dai 2Cellos, remixata dai Pendulum (con la partecipazione di Tom Morello, sempre lui) e inclusa in molteplici colonne sonore di film.
Nasce con un campionamento epilettico della grintosa "Very Ape" dei Nirvana e tutto comincia a scorrere più velocemente del previsto, seguendo quel basso che pompa in sottofondo mentre tremano le pelli virtuali di percussioni stile tribale e uno pseudo-flauto ronzante che annuncia l'inizio del rito Voodoo. Sfido chiunque a restare fermo immobile.
Dimezziamo la velocità con una inconfondibile "Voodoo People (Chemical Brothers Remix)", interpretazione Big Beat con la classica bassline in puro stile dei fratelli a fare da padrona ed il rintronante sample "Rock the house in!". Sempre una bella accoppiata Prodigy + Chemical Brothers.
Conclude il disco "Goa (The Heat The Energy Part 2)", una traccia a dir poco Acid che ci fa gustare 6 minuti di Goa Trance; tra l'altro, a metà brano il riff (passatemi il termine) principale fa dietrofront e si inverte. Una perla nascosta.
Andrebbero ascoltati di più i singoli, vista la quasi costante presenza di gemme non indifferenti.
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