Vi chiedo un attimo di attenzione. Ma giusto un attimo. Poi tornate pure alla vostra vita. "Un tempo, molti anni fa, esisteva il rock. Tra Elvis, Beatles, Rolling Stones, Doors e Beach Boys ce n'era per tutti i gusti e tutte le razze. E si campava discretissimamente bene. Poi qualcuno, non si sa chi, non si sa come, si alzò dal letto e disse: "'sta musica m'ha rotto i coglioni. È tempo di qualcosa di più violento" ed ecco trac! compariva l'hard rock, in tutte le sue forme, formine e simili. Nascevano i Led Zeppelin, i Queen, i Pink Floyd, e gruppi del genere. Bene, questa era veramente musica buona. Negli anni '80 e '90 si sviluppavano i movimenti metal (con derivazioni heavy, thrash e prog) e grunge. Anche questa era musica buonissima. Negli anni a seguire, queste categorie si ridussero sempre di più, fino a scemare quasi del tutto: affanculo i Nirvana, ma chi sono gli Slayer, un mucchio di drogati e basta, ma che quel gruppetto che si chiama presuntuosamente Metallica si spari in bocca. Quindi, fuori dai maroni questa roba vecchia e spazio al rap, all'hip-hop, al pop extrasupermega commerciale, al simil-punk per ragazzine in crisi di identità (tutto tranne che Ramones e Clash) e tutte queste bellezze dell'età moderna. Ogni tanto si affacciavano gruppi nuovi, e allora, via, benda ficcata in bocca, tappo in culo e come in età fascista relegazione al confino, lontani dalla società che non ha tempo per ascoltare cagate del genere. Se volete, fate scorreggiare i vostri patetici strumenti su Flux. Anno 2006: la musica annaspa e manda piccolissimi, quasi inudibili segnali sistolici per indicare una traccia di vita, sommersa da un quintale di merda. Gruppi promettenti sbucano fuori, per poi sparire con la frequenza delle fidanzate di Vieri o mandare in figa tutte le speranze suscitate coi primi album per andare ad aggiungersi alla cagata sopra il quasi cadavere della musica. Indubbiamente, uno dei gruppi che produce più quantità di sterco sopra questa ex nobilissima scena è quello delle Pussycat Dolls, "bambole fighette" in inglese. Tutte e sei sono delle mancate (per un soffio) playmate, che non sanno comporre sei versi da sole perchè dedicano più tempo alle scopate in grande stile, e quindi si fanno aiutare da vari rapper e simili: una rima, un verso in più, un veloce grazie prima della meritata scopata. Ma pare proprio che 'sti fottutissimi coglioni di 'sti cazzo di produttori musicali pensino che l'equazione perdetta sia bellezza=bravura. Ma andate a fare in culo, debosciati che non siete altro. Con tutta la povera gente che muore di fame, 'sti recchioni vengono pagati miliardi, no ma che dico MILIARDI, per propinarci le solite puttane che sculettano, mostrano la figa, ballano rigorosamente nude e mandano baci al pubblico. Ma tutto ciò che cazzo c'entra con la musica? Cosa cazzo c'entra? Ottant'anni fa, metteva i suoi luridi piedi sulla Terra un esagitato di nome Hugh Hefner. Ottant'anni dopo, lui è ancora lì, un patrimonio equivalente a quello dell'intera Africa alle spalle, puttane con tette di plastica che sporgono dal vestito che corrono da ogni parte per schioccargli un bacione sulla guancia mentre si masturba. Chiedete a lui se vuole le Pussycat Dolls! Perchè queste sei donne appartengono a quel mondo, non a quello musicale. Quando misi piede su DeBaser, tre settimane e sei recensioni fa, mi sono stupito di trovare così tanti recensori simpatici, cordiali ma soprattutto amanti della buona musica, amanti degli artisti veri, appassionati a tal punto da sfornare capolavori sotto la loro tastiera. Mi riferisco a gente come Ocram, Vellutogrigio, Odradek, DanteCruciani, Pibroch, Walterstarman e simili. E anche qui, esisteva il rovescio della medaglia, recensioni inutili su artisti inutili, e anonimi che ad ogni mio commento mi insultavano. Non importa. Non c'è rancore. Finchè esisterà della gente come quelli citati sopra, continuerò a passare volentieri su questo sito. Se anche questa comunità si estinguerà, e DeBaser verrà invaso da recensioni su puttane come le Pussycat Dolls, non rimarrà altro che voltare le spalle, salutare tutti quanti e pronunciare un laconico "Addio". Per favore, ditemi che quel momento è ancora lontano. Questa non è una recensione, ma una riflessione che vorrei condividere con tutti voi. E grazie per la pazienza che avrete nel leggere i miei ennesimi pixel. Peace and love Bisius"

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