Cammino in questo novembre caldo, m’ero scordato di poter camminare così tanto. Con le cuffiette, e non lo facevo da troppo tempo. Le mie strade si coprono di foglie morte, cadono placide con un soffio di vento, niente le tiene più attaccate alla stagione della vita, eppure quella foglia sa che sarà sostituita da una sorella più vigorosa, che punterà più alto, per poi ricadere più in basso.

Marciscono in infinite tonalità e sembrano un tappeto di pietre preziose, ambre, lapislazzuli, opali, agate, lo stesso asfalto mi appare una distesa di zaffiro. Le foglie di quercia dei graniti che resistono, quelle di betulla sottili e fragili come l’arenaria, quelle di fico si accartocciano diventando funeree come l’ossidiana.

Guardo il tappeto, mi sento bene con questa musica in cuffia, andare a vedere in questa stagione i colori violacei e spettrali del carso da solo farebbe male al cuore, allora cammino per le mie stradelle, con i Radio Dept. Gli svedesi che ci crediate o no han fatto più EP che LP e questo da solo mi sembra un buon motivo per recensire le loro foglie più belle, quelle che cadono lontano dagli occhi e non vengono calpestate dai più.

Passive Aggressive è la raccolta di “tutti” gli EP ed i singoli che i ragazzi di Lund hanno collezionato fino al 2010, e nel frattempo sono usciti due ulteriori EP. C’è tantissimo materiale eppure ne manca altrettanto. Questa in verità è una compilation, cioè Johan Duncanson ha fatto come gli pare, ha infilato i singoli pubblicati e quelli non ufficiali e poi ha messo a casaccio qualche perla estratta dagli innumerevoli EP, prendendosi il lusso di tralasciare composizioni come su tutte: la foglia dolce e sporchissima di I Don’t Need Love I’ve Got My Band.

Vi parlo delle canzoni inedite contenute in questa raccolta: si parte da una ballata al sapore di eco di cantina di “Annie Laurie”, una rara esecuzione acustica del trio. Fanno seguito i tipici intrecci di chitarre e tastiere che contraddistinguono il gruppo come in “Pulling Our Weight”. Menzione a parte per la succesiva “This Past Week”, quasi un liscio psichedelico. Si passa da dub accelerati We Made the Team a pezzi dream-pop Bachelor Kisses a composizioni che potrei deifinire techno (?) Freddie and the Trojan Horse ed altre che non saprei definire se non come indie-pop The New Improved Hypocrisy. Qua finisce la prima parte.

Qua inizia la seconda con la grezzissima punk Liebling. E qui mi fermo, perché la seconda parte è quella più genuina in cui ogni canzone è inedita o tratta dagli EP per cui vale la pena di scoprirle una ad una (potreste pentirvene altrimenti: You and Me Then?).

La musica dei Radio Dept. è così, appare grezza, come coperta da un tappeto multicolore di foglie decadute, ma è una “sporcizia” che porta alla rinascita, alla pulizia delle melodie in sottofondo, mai scontate, che si distinguono chiaramente. La musica dei Radio Dept. è un autunno primaverile.

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