Il grunge non muore mai. O almeno questo è ciò che vogliono comunicare i Rejected, band di Torino che dopo un demo intitolato “Come Back Road” del 2012 giungono al tanto atteso esordio discografico grazie all’etichetta genovese This Is Core Music. “Bet Your Hearts” è il classico disco che riflette alla perfezione l’anima ribelle e trasgressiva dei quattro musicisti piemontesi, incazzati col mondo e pronti a sputare la loro rabbia facendo qualcosa di costruttivo, suonando.
Il disco è senza ombra di dubbio molto vecchia scuola, sia nell’interpretazione della proposta che nel modo in cui è stato sviluppato il tutto, con una registrazione a presa diretta che riporta alla mente gli anni ‘80/’90 dove elettronica e computer non erano certo all’ordine del giorno quando si trattava di entrare in studio. Musicalmente ruvido “Bet Your Hearts” ha dalla sua quel senso di disagio e rifiuto verso la società che accomuna moltissimi giovani (e non solo), mostrandosi a suo modo interessante. Sicuramente con budget maggiori a disposizione i Rejected avrebbero ottenuto suoni e migliorie tecnologiche che avrebbero reso il disco accattivante anche a chi di musica ne capisce ben poco, ma mai come in questo caso si potrebbe parlare di passione, quella sana che ti porta a provarci. E sicuramente loro lo stanno facendo, regalando a potenziali ascoltatori brani niente male come “Revolution” e “Krokodile” e facendo sorridere in maniera bonaria ogni qualvolta il suono di basso – scarno e privo della minima produzione – entri in gioco.
Il look dei musicisti poi rende il tutto ancor più sovversivo, con creste, chiodo di pelle, dreadlock e fare minaccioso che rende subito l’idea sui loro intenti bellici. In conclusione potremmo parlare di un debutto discografico che ha ancora molto di che spartire coi classici demo, caratteristica che rende i Rejected una band vecchia scuola e che proprio per questo riescono nell’intento di piacermi al primo ascolto.
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