Quello che vado a recensire è uno dei capisaldi dell'ambient di tutti i tempi: i Residents forniscono il suono più mistico, oscuro, delirante e anti-commerciale che sappiate immaginare. Parlare di "antìtesi del rock" forse diventa necessario: infatti, qui non esiste melodia, strofa, cantato, assoli. Esiste follia, improvvisazione, isteria, cori monotòni, strumenti mai sentiti prima, dissonanze. C'è sintesi, minimalismo estremo, forse ermetismo. E scusate se è poco...
Precisazione: esiste una versione del CD con 4 brani in più, io possiedo quello con "sole" 6 tracce: se qualcuno vuole prendersi la briga di recensire anche l'altro... Si tratta di un concept album, che si lega in qualche modo al pensiero di un fantomatico guru del tempo (che alcuni identificherebbero con Captain Beefheart travestito!): egli riteneva che la società moderna lobotomizza i nostri cervelli, mediante il consumismo e l'alienazione. L'unico modo per ragionare, allora, è quello di sfruttare il freddo gelido che madre natura ci ha fornito: quello del Polo Nord. È noto, infatti, che similmente ad un circuito elettrico, il rendimento è migliore a temperature più basse. È necessario che io faccia queste precisazioni, in quanto la loro mancanza ci impedirebbe di comprendere appieno questo capolavoro nel suo contesto (ricordiamo che siamo negli anni '70). Lontani da qualunque stilema commerciale, da qualunque "orecchiabilità", da ogni schema prestabilito: questo può essere un modo di descrivere la loro musica, fatta di suoni dissonanti, grida isteriche. E di alcuni momenti veramente coinvolgenti, agghiaccianti, quantomeno curiosi. Sentirete canti sgraziati, sinfonie al limite del folle...
Impossibile descrivere singolarmente i brani, è un CD che va ascoltato così com'è, dall'inizio alla fine. E senza alzare troppo il volume, altrimenti è la volta buona che qualcuno vi manda la polizia a casa... Mi permetto di segnalare solamente "The Festival of Death", il brano migliore del disco. E se all'inizio "Eskimo" vi sembrerà incomprensibile, pesante, noioso, dopo qualche ascolto non potrete che apprezzarlo in pieno... buon ascolto.
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