Anno decisamente prolifico e determinante, il 1967 per gli Stones (e ovviamente per la storia del rock tutto) che vede importanti uscite del calibro di Their Satanic Majesties Request e Between The Buttons, ma non solo.
Un ponte virtuale tra i due mondi apparentemente distanti è forse quest'album.
Flowers è una raccolta di singoli apparsi nelle versioni USA o UK di Aftermath, del già citato Between The Buttons e di altri pezzi (da 90) registrati due anni prima durante varie sessioni.
La seconda metà dei sixties rappresentò per le pietre rotolanti la prima vera svolta di stile e sound verso sonorità più psichedeliche e ricercate (non era ancora tempo per il blues sporco di Beggars e soci) grazie anche alle intuizioni, seppur sempre meno, del compianto Brian Jones.
Nella famosa cover che vede sovrapposte le foto dei ragazzacci (quasi segnaletiche) a dei gambi, l'unico a non possedere foglie è appunto quello del biondo e malinconico Jones (Wyman affermerà che l'idea era stata data da Richards e Jagger).
Sempre più distante ed introverso, può essere apprezzato appieno in quella che forse è una delle ultime sue valide prove.
Nome azzeccato quello della compilation per il contesto sociale ed artistico.
Il brano più interessante, oltre alla catchy e Beatlesiana Ruby Tuesday, è secondo me Have You Seen Your Mother, Baby, Standing In The Shadow? con quell'intro distorto e ammiccante a molte idee che negli anni a seguire verranno sviluppate (da altri) con arrangiamenti orchestrali e feedback deliranti.
Gli inediti risalenti al periodo Satisfaction sono My Girl, Ride On, Baby e Sittin' On A Fence, ultimi barlumi in cui si riconosce il loro sound primordiale.
Noti e apprezzati appieno altri episodi del calibro della controversa Lady Jane e di Mother's Little Helper.
Definitivamente un bel disco da mettere su per comprendere e godere di questi Stones dalle sfaccettature figlie del loro tempo.
Carico i commenti... con calma