Firenze, fine Novembre, al Viper quella sera ero andato per vedere gli Slut in concerto nella serata Alter Nite.
Poca gente, il gruppo spalla inizia a suonare, sono italiani ma cantano in inglese, sicuramente se avessero accennato ad inizio concerto un timido "Hello" camuffando le loro origini avrebbero riscosso più attenzione di un semplice "Buonasera".
Bastano 25 minuti per convincermi a comperare il cd a fine serata. Non che duri molto di più della performance live (nemmeno 40 minuti di album per 11 brani) ma questo cd che ho fra le mani, "Fast Century", degli Shadow Line, band di Roma che dal canonico myspace apprendo essere in giro dal 2002, è un concentrato di canzoni, tutte potenziali hit, che coprono idealmente le tante sfaccettature della musica indie, da un atteggiamento più garage punk con canzoni dal finale pestato e rhodes (come "Commercial" 2 minuti e 30 di chitarroni e riffs), ad un debole per la new wave anni '80 ("Erasing Mind" con le chitarre incrociate e il finale con sonorità liquide) fino ad una sana attitudine radio friendly come in "Untitled" o "God Save my Soul" brani di apertura e chiusura dell'album.
Editors, Bloc Party, Kings of Leon, reminiscenze di band brit pop anni '90, ma anche sani episodi di rock'n'roll ed un curioso brano dalle sonorità western (parlo di "Ordinary Face") ed è un piacere trovare una band che di base si ispira al movimento indie rock inglese (che negli ultimi tempi di certo non sta tirando fuori fenomeni ma piuttosto band di ragazzini assai irritanti che propongono songs-fotocopia l'una dell'altra) ma che propone un lavoro eclettico, con spessore e personalità, composto da brani tutti ottimamente scritti e realizzati (tra l'altro scopro sul myspace dell'etichetta discografica che condividono lo stesso produttore di My Awesome Mixtape, altro artista italiano che è riuscito a meritarsi il successo sia in patria che all?estero).
Ecco, la morale è sempre quella: se fossero nati in UK staremmo tutti a litigare sui forum per il meritato/immeritato successo degli Shadow Line, invece ai concerti preferiamo approfittare del gruppo spalla per fare la fila al bancone per prendere la birra. Aldilà del mio giudizio, che è ottimo, spero solo di aver reso un po' di giustizia a questa band per il concerto di quella sera.
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