Scrivere una recensione su "Girlfriend In A Coma" vuol dire giocoforza parlare dell'ultima session in studio degli Smiths. Il brano da antologia posto sul lato A del disco è semplicemente una delle canzoni più celebri del repertorio della band di Manchester, nonchè uno dei singoli dal titolo più lugubre ad aver mai scalato le classifiche britanniche. Due minuti appena in cui tutto il genio pop di Johnny Marr e la cinica poesia di Morrissey sono condensati in un vaudeville da applausi. Ma se della title track si conosce praticamente tutto, l'attenzione non può non spostarsi sulle due B-sides, ovvero gli ultimi brani registrati dagli Smiths.

Quando il gruppo entra negli studi del nuovo produttore Grant Showbiz, nel maggio 1987, Marr ha già annunciato agli altri la decisione di lasciare il gruppo. Si rende necessario, però, portare a termine un ultimo compito: registrare i lati B per il primo singolo estratto dall'ultimo album, "Strangeways, Here We Come".

Il primo brano in questione è una cover di "Work Is A Four-Letter Word" di Cilla Black, ennesima dimostrazione dell'infatuazione di Morrissey nei confronti del pop al femminile (oltre a quella per la scrittrice Shelagh Delaney, ritratta sulla copertina), che Marr non nasconde di detestare.

Il secondo brano, invece, è un inedito, "I Keep Mine Hidden", un music hall dalle influenze glam che contiene uno dei testi probabilmente più autobiografici del cantante, diviso tra autocommiserazione e invidia.

Quando, terminate le registrazioni, i due leader si salutano freddamente, forse non immaginano nemmeno loro che passeranno anni prima di rivedersi di nuovo. E, mentre Morrissey fischietta il brano conclusivo, gli Smiths sono già Storia.

Carico i commenti...  con calma