Sono giunto ormai al quinto ascolto di August, e so che non è ancora abbastanza per trarne un giudizio definitivo (ci vogliono anni per questo), ma un'idea me la sono fatta.

Sicuramente è un lavoro studiato nei minimi particolari, e la qualità è molto soddisfacente. Per lo meno il sound e il modo di stendere le canzoni, per non parlare dello stupefacente uso che viene fatto delle keyboards, sono qualcosa di nuovo. Si sente molto la volontà da parte del gruppo di Portland, Oregon, di sperimentare attuando una commistione tra post-rock, psichedelia, elettronica.

Ma non vi spaventate, quello che viene fuori è comunque un disco pop pieno di sorprese e godibile per coloro che non vogliono sentire sempre le solite cose. L'unico riferimento riscontrabile è forse quello ai Radiohead ("A Year Of Seconds"), e in ogni caso i nostri cercano sempre di mantenere un loro stile.

La schizofrenica "The Five-Factor Model" è tutta da ascoltare, e "Tree Line", colma di sofferenza, è da brivido.

In generale, nove tracce azzeccate.

August potrà diventare uno dei miei dischi preferiti, quando avrò svelato tutti i suoi segreti. E poi come si fa a non comprare un disco con una copertina così?

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