Metto su "Indiana Line " e non credo alle mie orecchie... vado a controllare la data sulla copertina del disco... 2006! Ma allora è una ristampa! No, perché non è possibile, nessuno suona in questo modo al giorno d'oggi: il delta blues che incontra il southern rock sulle strada per il rio Grande.

Questo trio si è spudoramente chiamato Steepwater Band!

Capito? Band come lo era quella dei fratelli Allmann, o dello sceriffo Tucker e perfino quella di Charlie Daniels. Non riesco trattenere una lacrima, da troppo tempo aspettavo qualcosa del genere ed ora sono commosso. L'indole è la stessa, leggermente più dura ma scintillante come gli anacronistici speroni che tintinnano dagli stivali che battono le strade di Chicago.

Questi tre metteranno a ferro e fuoco il vostro impianto, faranno tirare le cuoia alla chitarra più volte, estrarranno dalle fondine blues che vi stenderanno al primo colpo, vi distruggeranno quel brandello di carne in mezzo al petto con ballate elettriche da far arrossire gli Uncle Tupelo o i Wilco.

Non voglio niente di più, non v'è ombra di  una minima caduta di tono per l'intero disco. Scordatevi quelle stronzate vintage alla Kings of Leon, qui si fa sul serio.

Marchiate a fuoco le vostre vacche con il logo Steepwater Band, ve ne saranno grate.

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