Riecco gli Strange Flowers, lo storico gruppo psichedelico pisano con alle spalle un’onorata carriera. Forse gli Strange Flowers hanno raccolto meno di quanto meritavano ma, in ogni caso, hanno proseguito imperterriti con grande impegno a diffondere il verbo psichedelico. Il fatto che, a differenza di molti nomi dell’epoca, siano ancora attivi testimonia la loro integrità artistica. Il disco, intitolato “Songs For Imaginary Movies”, si presenta con una copertina molto psichedelica ed è un’ottima introduzione a quanto ascolteremo. Chi ha amato gruppi come i Tomorrow e i primi Pink Floyd, quelli dei brani più psico-pop di “The Piper At The Gates Of Dawn”, troverà pane per i suoi denti. La traccia iniziale “Song Of The Jungle” è tirata al punto giusto con le chitarre elettriche ipnotiche in evidenza. La successiva “Blue” è un frizzante pop-psichedelico mentre “A Little Pain” sembra uscita da una capsula temporale proveniente da ’60. La lunga “Heal” (oltre 6 minuti con le chitarre acide al punto giusto) ci immerge in una dimensione atemporale in cui il tempo sembra essersi fermato. In “B.B. Runs” viene evocato lo spettro di Syd Barrett con il brano che sembra un outtake di “The Madcap Laughs” come anche la stralunata “The Girl With The Moon In Her Eyes”. In definitiva ci troviamo di fronte ad un disco che suona derivativo ma non in senso deteriore. In un panorama musicale a volte troppo depresso come quello attuale ascoltare un disco come “Songs For Imaginary Movies” è una salutare botta di vita. Disponibile su Bandcamp: https://areapiratarec.bandcamp.com/album/songs-for-imaginary-movies.
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