L'album "Grave New World" segna indiscutibilmente l'apice artistico e formale degli Strawbs, formazione inglese capitanata da Dave Cousins, che esordì in origine con la flautus vocis Sandy Danny al canto e Tony Hooper alla chitarra; il gruppo vide anche, per lo spazio di due album ("Just A Collection Of Antiques And Curious", 1970, "From The Witchwood", 1971) la collaborazione di un virtuoso Rick Wakeman alle tastiere.

Influenzati profondamente dal movimento del folk revival della fine degli anni '60, scaturito violentemente dal "tradimento" acustico dylaniano, gli Strawbs si allontanarono progressivamente dagli stilemi del folk-rock, che pure rimarrà sempre presente come riferimento strutturale, per originare infine un esperimento musicale d'avanguardia, tra i massimi (e più misconosciuti) vertici artistici degli anni '70.

"Grave New World" è perciò l'acme conclusivo ed ultimo di una maturazione artistica che nasce dalla contaminazione fra folk acustico, psichedelia non rumoristica (Red Crayola) ma onirica e d'atmosfera (Grateful Dead), musica sacra, misticismo orientale, armonie barocche, ed una evidente vena di estetismo decadente, ora vitalistico e panteistico (D'annunzio), ora contemplativo ed intimistico (Cohen), ma sempre supportato da arrangiamenti consistenti che riflettono la ricerca della perfezione formale delle melodie, e che spaziano dai cori liturgici alla sperimentazione elettronica, dai raga indiani alla musica sacra orientale.

Tutti i brani dell'album sono quindi permeati da una sensibile trascendenza estatica e religiosa, che in alcuni punti (New World, Is It Today Lord, Benedictus) diviene sconvolgente ed estremamente intensa; l'immagine è l'"esasi di Santa Teresa" del Bernini, trascendente ma profondamente legata alla sensualità del cosmo.

 

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