Quinto disco delle strizzate, che dire, non m'aspettavo di meglio. Il problema sta (troppo spesso) nel come questi dischi vengono giudicati. Ciò che si legge in giro dà il prurito. Si può riassumere in due correnti:
1.“dischetto mezza sega fatto per le sedicenni fanboy del glande di casablancas”
2.”dischetto che non sarebbe insulso se fosse stata curata un minimo la produzione e i nostri avessero fatto meno i cazzoni”, come se le voci e le risatine alla fine di qualche canzone prendessero per il culo l’ascoltatore.
Qua ci vuole un bel mavafammoc con rincorsa.
L’unico problema degli Strokes è che il primo disco è stato cagato troppo, si urlava ai quattro venti che fosse il fondamento di un nuovo rock-concept, sotto l’effetto di quale droga?
Casablancas e soci hanno sempre fatto dischetti della nerchia pop-rock sdolcinati da fighette, o piace o non piace, o lo si accetta o no. Non c’è una fava da discuterci su. E “Is this is” è al medesimo livello di fighettume di quest’ultimo “Comedown machine”, con l’unica differenza d’avere gli overdrive delle chitarre equalizzati sul distorto.
Gli Strokes sono dei cazzari e lo sono sempre stati, scoreggiavano nel microfono sul primo album, come si fa a sostenere che siano “poco seri in quel che fanno”? Se mi piacciono è anche perché sono dei coglionazzi e mi ci rispecchio perfettamente.
Ma ste robe le ho lette dappertutto, da pitchpork alla webzine di 5 utenti brufolosi. Cosa si vorrebbe insinuare, che un gruppo dopo un paio di album deve dimostrare una qualche maturità? Cos’è infiliamo l’etica nella musichetta del menga che mi accompagna quando prendo il tram? Ma cos’ha in testa la gente che ascolta l’ennesimo disco degli Strokes colmandolo d'aspettative, la cacca? Per forza la cacca.
Mettendo su questo “Comedown machine” ho constatato due cose:
1.grazie al cielo non suona come quell’ammasso fecale di “Angles” e
2.finalmente si ritrovano gli Strokes dei primi album.
Si perché, magari un po’ meno fresco, questo dischetto ti fa passare una mezz’ora piacevole, tra canzoncine che ti fanno muovere le chiappette, arpeggini checca, falsetti ignobili, pseudo-ballate pseudo-romantiche e via discorrendo. C’è anche il pezzo più fico che abbiano scritto (50/50), su cosa si arrovellano i recensori? Abbiamo oltrepassato la soglia del ridicolo facendo la punta allo stronzo su un album degli Strokes. Non mi resta che aspettare con ansia gli stessi deliri sul sesto disco.
Scusate lo sfogo, corro a comprare del valium.
p.s. amo il glande di casablancas ma mi sa che non gli tira più
HATERZ GONNA H8
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