Il mio rapporto con questo sito è molto particolare. Scrivo una recensione una volta ogni Dio sa quanto e butto giù due righe, magari improvvisate, senza avere una scaletta, un qualche cosa di prefissato. E ogni volta succede che la leggono in due/tre sfortunati che mi lasciano pure bei voti perché scrivo le parolacce (visto che la gente su questo sito è zozza e si sente appagata nel leggere di genitali e altre cose di dubbio gusto). Senza contare che finisco sempre per parlare più dei miei cazzi & mazzi che dell'opera, cosa che se mi fossi azzardato a fare in un tema alle medie o alle superiori, la mia professoressa mi avrebbe cacciato violentemente diversi quattro su per il culo senza anestesia.

Ma recentemente ho tempo e voglia di scrivere, quindi vaffanculo. Perciò BOOM, due recensioni in tre giorni.

Riprendendo il discorso da me prima fatto sull'arbitraria estemporaneità dei miei scritti, scrivo questa recensione dopo aver visto quella di Elfo Cattivone su di un album chiamato "Crossing the Fiery Path" di tali Necromantia (ora faccio anche pubblicità ad altra gente, dovrei cominciare a chiedere una mazzetta ogni volta). Apro la recensione. La leggo. Bella. Sto per votare, ma vedo la copertina dell'opera e mi viene in mente qualcosa. Mmmmh. L'ho già vista da qualche parte. Ma qua si parla di black metal, l'album che avevo ascoltato io non era certo di questo genere. Non ricordo come si chiamasse. Cerco su Internet: "Dracula Cha Cha Cha". Scorro le pagine e trovo quel che cerco: i The Tango Saloon.

Ok, madò. Questa band è semplicemente WOW, e anche se si presenta semplicemente come uno degli innumerevoli e sconosciuti gruppi alla mercé di quella orgasmica etichetta che è la Ipecac, riesce ad alzare la testa sul resto del coro, proponendo della musica che fonde fresco e datato con maestria invidiabile. Non lo nasconderò: venni a sapere di questo meraviglioso progetto solo grazie alla mia devozione per Mike Patton, che mi spinse ad ascoltare diversi lavori di artisti/complessi della sua etichetta discografica, la Ipecac, appunto. Diversi album mi hanno deluso, e non poco. Ma mi ricordo pure alcune perle. Fra queste vi è Transylvania dei (come già anticipato) The Tango Saloon. La peculiarissima commistione di tango e musica sperimentale è gradevole, e difficilmente riesce a stancare. Ci sono momenti di pura improvvisazione (la title track), di grande emotività ("The Vampire Sleeps") e alcuni in cui ci si immerge in inquietanti melodie jazz rock, che sconfinano quasi nell'heavy metal ("The Chase"). Ma il brano da me preferito in quest'album, e anche il primo da me ascoltato è quello (guarda un po') che vede la partecipazione di Mike Patton alla voce : "Dracula Cha Cha" (con solo due cha, non tre). Una cover di una canzone italiana di tale Bruno Martino (vorrei dire qualcosa a riguardo, ma non so proprio chi sia), datata 1960 o giù di lì. Ascoltatela, diamine. Ha un testo esilarante, è orecchiabile e ci canta Patton. In Italiano. Cosa volete di più?

Adesso vado votare la rece di Elfo Cattivone. Ciao.

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