Questo non è sicuramente il lavoro migliore dei The The, pseudonimo usato da Matt Johnson per il suo gruppo, ma è comunque un bell’album. Esce nel 1995 ed è una rielaborazione di cover del cantautore country Hank Williams nato in Alabama nel 1923 e morto a soli trent’anni. L'analisi di Matt Johnson è molto introspettiva soprattutto per le parti vocali, dove utilizza voci basse ed espirate con un eco molto chiuso grazie all’utilizzo di un compressore vocale, proprio per rendere cupo e pesante l'ascolto. Malgrado questo accorgimento, la sua voce è sempre notevolmente piacevole.
La ricerca dell’oscurità in questo disco, è proprio per avvicinarsi ad Hank Williams, cantante famoso in tutti gli Stati Uniti perché a differenza di Frank Sinatra e Dean Martin, si era schierato dalla parte meno abbiente della società americana. Interpretava, nel periodo storico relativo al post-crack del secolo scorso, la storia dei poveri, dei barboni e dei senzatetto. Questo genere aveva preso piede negli Stati Uniti proprio per l'elevato tasso di povertà che aveva investito tutta la società. La tristezza è un tormentone, un percorso che racconta il vissuto di questo cantante, morto tragicamente per un’overdose di morfina dopo un concerto. Aveva una macchina con l’autista e durante il viaggio si era fatto la dose letale molto probabilmente erroneamente. Il conducente alla fine del viaggio lo trova cadavere sul sedile posteriore con una canzone scritta su un foglio il cui titolo sembrava quasi prevedere la sua tragica fine, “Then The Fateful Day Came” (Dunque il giorno fatale è giunto). Incredibile pensare a come un titolo così agghiacciante sia in realtà lo specchio dell’epilogo. L’aspetto affascinante di questo cantante che aveva sfornato ben 12 singoli in testa alle classifiche Usa, è il fatto di bere più di quanto guadagnasse. Subito dopo la seconda guerra il suo idolo di sempre, Il King del Country Mr.Roy Acuff, gli ripeteva sempre "Tu hai una voce da un milione di dollari, ragazzo, ma un cervello da dieci centesimi”.
Le canzoni riprodotte, sono tutte minimaliste con chitarra batteria basso in sottofondo, in alcune armonica e piano. 11 canzoni eseguita in 37 minuti o poco più, il tempo giusto per capire se un disco ti piace o no. Il tempo giusto per chi ha vissuto su cassetta la musica, alla faccia dei dischi estenuanti di 60, 70 oppure 80 minuti. Un brano che spicca su tutti gli altri è la settima traccia “I Saw the Light”. Un brano con un ritmo molto veloce e la chitarra che ondeggia per tutta la sua parte. Una genialata. Tra l’altro era il pezzo di chiusura dei concerti di Mr.Williams. Già che ci sono vi suggerisco anche il pezzo di apertura “Honky Tonkin'” che recita “Quando sei triste e solo e non hai un posto dove andare, porta da mangiare e vieni a trovarmi nella taverna dove suono il piano”
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