Dietro la bizzarra sigla di "The The" si nasconde Matt Johnson, cantante e chitarrista londinese eclettico e raffinato, che con "Soul Mining" ha scritto una delle pagine più belle della musica di "consumo" degli anni 80.

Già, perchè la sua musica era al tempo stesso raffinata ma di facile presa, a volte ballabile a volte deliziosamente atmosferica e riflessiva. Questo è il suo album d'esordio, datato 1983, quando ancora in pista si potevano ballare pezzi come l' iniziale "I've Been Waiting for Tomorrow". Un funk travestito da disco-music, con un ritmo di drum-machine trascinante ai limiti dello sfinimento, meravigliosamante martellante.
La successiva "This Is The Day" mostra tutto il talento melodico di Johnson, capace di modellare melodie pop deliziose e leggere, arrangiate con un gusto vagamante retrò (il riff suadente della fisarmonica sintetica che accarezza il pezzo), stesso incanto ripetuto dalla successiva "Sinking Feeling".
Le inflessioni soul che caratterizzano il timbro vocale di Johnson si sposano a meraviglia con la morbidezza di "Uncertain Smile", il singolo estratto dall' album, un brano seducente e crepuscolare con un indimenticabile giro di tastiere ed una coda di piano nel finale davvero di gran classe.
L' esotica "Twilight Hour" sperimenta intarsi di percussioni e drum-machine, sempre dannatamante coinvolgenti.
E che dire della notturna indefinibilità della title-track? Una sensuale ballata dal sapore enigmatico, velatamente malinconica.

Stiamo parlando in definitiva di un disco storico, che ha saputo interpretare come pochi il concetto di pop e disco-music, miscelandoli con un gusto soul-jazz che lo ha reso distinguibilissimo. Aggiungeteci anche uno spiccato senso melodico ed otterrete un gioiello di "orecchiabilità intellettuale". Da avere.

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