"Il secondo album è sempre il più difficile", anche per l'ultima "next big thing" dell'indie rock inglese. A maggior ragione se il compito è quello di dare un seguito ad un piccolo miracolo musicale come "What Did You Expect From The Vaccines?", disco che aveva stimolato per i Vaccines paragoni ingombranti con nomi come Arctic Monkeys, Strokes e persino Ramones.

La giovane band di Londra sicuramente dimostra come il coraggio non le manchi abbandonando il punk di successo degli esordi per un album dalle sonorità più heavy e rock come testimoniano pienamente i brani "Teenage Icon" e "Bad Mood". Ma i Vaccines non dimenticano comunque di strizzare anche un occhio all'America (la bella "I Always Knew", "All In Vein"), senza farsi mancare momenti più intimi e rilassati ("Weirdo", "Lonely World").

"Cause when you're young and bored and 24 and you don't know who you are nobody's no hope and it's hard to come of age" canta Justin Young nel singolo apripista "No Hope". Ma questo è senz'altro un album più maturo e ragionato con il rischio però di perdere la freschezza e l'immediatezza che avevano fatto la fortuna del loro album di debutto.

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