Nulla è più dolce di un lubrificante.
Gli sfortunati Vaselines si formarono nell'epica e gelida Scozia nel 1986, anno nel quale Eugene Kelly, un bel giorno, disse all'amico d'infanzia Frances McKee: "Ehi, perché non fondiamo un gruppo di indie pop? Io fo la voce maschile e tu quella femminile, un po' tipo i Pixies, tanto nessuno se li caga per adesso. Però ci ficchiamo pure un po' di synth in mezzo, e magari chiamiamo il frontman dei Pastels a darci una mano."
E Frances rispose, soave: "Me gusta sta storia, ma basta con gli acidi, Eugene."
Così, dopo un paio di EP e un LP per la Rough Trade, i Vaselines decisero, visto il sostanziale fallimento del progetto (soprattutto in termini economici), di sciogliersi come un Calippo ad Agosto. Un tempestivo Kurt Cobain si innamorò nel frattempo dei (pochi) pezzi sfornati, e decise che doveva per forza fare qualcosa per loro. Cazzo.
Le Vaselline furono chiamate ad aprire il concerto dei Nirvana ad Edimburgo, eseguendo una performance degna dei bei tempi andati. Ma il connubio tra i nostri e il gruppo più in vista della scena di Seattle non finì qui: durante il famoso Unplugged per Mtv, i Nirvana suonarono con un furioso impeto Lo-Fi l'istrionica Jesus Don't Want Me For A Sunbeam, e inserirono altre 2 cover (Molly's Lips e la stupenda Son Of A Gun) in Insecticide.
La fama dei Vaselines si ferma qui.
The Way of the Vaselines: A Complete History, altro non è che la raccolta di tutti i loro pezzi.
Lo chef consiglia, come degustazione, la stupenda You Think You're A Man, il pezzo che i Velvet Underground avrebbero scritto se a Nico fosse stato dato in mano un sintetizzatore. You'll love it.
Da ascoltare davanti alla finestra durante un temporale autunnale per ricordarsi che, in fondo, nemmeno alle gocce di pioggia piace il loro lavoro.
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