Ecco un'altra faccia della New York del 2000: The Walkmen.
Questo è il loro primo album e il suond risente della scena in cui vivono. Certe note ricordano gli Interpol, certi passi possono ricordare i Calla, ma la loro musica resta comunque indipendente. Hanno un senso dark alienato da atmosfere rarefatte; suonano puliti, spontanei, quasi avessero la testa tra le nuvole.
Ogni brano mi ha colpito per la puntualità dei singoli suoni arrangiati divinamente; la voce si fonde in maniera sublime con il piano e l'organo che ricorre in gran parte del disco ("The Blizzard of 96" , "Stop Talking" e "Roll Down the Line" ecc.); la batteria scandisce le complesse melodie, talvolta raffinate, piene di stati d'animo.
Le canzoni più "spinte" sono di buon livello, ma l'apice del cd si raggiunge con That's the Punch Line...
Ci vorranno vari ascolti per poter inquadrare e capire questo lavoro che non ha la stessa immediatezza dei suoi cugini Newyorkesi... Da ascoltare in silenzio con le cuffie incollate agli orecchi (e ancora una volta la copertina è grandiosa…)
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