I The Waterboys sono un gruppo folk rock britannico. Furono fondati da Mike Scott nel 1983. Il nome della band ha una storia curiosa: deriva da un verso della canzone "Berlin" di Lou Reed, del quale lo stesso Mike Scott prova profonda ammirazione.
Ma la storia del gruppo inizia qualche anno prima, precisamente quando nel 1978 Mike Scott suona insieme a John Caldwell A Edimburgo in una band chiamata Another Pretty Face. Questo fu l'inizio della carriera di Mike Scott. Dopo molti concerti a Mike Scott si uniscono Anthony Thistlethwaite, un grande sassofonista, e il batterista Kevin Wilkinson. Insieme incidono diversi singoli, tra i quali ‘ A Girl Called Johnny ‘, e proprio questo singolo appare per la prima volta con il nome Waterboys. Nella prima esibizione live della band che si è da poco formata, si aggiungono Norman Rodger al basso, Karl Wallinger alle tastiere e Preston Heyman alla batteria. Esce il primo disco, e nel primo concerto all'estero, precisamente a Francoforte in Germania, si aggiunge al gruppo il trombettista Roddy Lorimer e il corista Eddi Reader.
Durante la loro lunga storia, il gruppo ha attraversato due stagioni musicali diverse: la prima decisamente più rock, che si è ispirata apertamente a Bruce Springsteen e a Patti Smith, e la seconda con influenze più folk, ispirandosi all'Irlanda ma soprattutto a Van Morrison. In più occasioni Mike Scott ha definito Morrison un genio, al quale si è sempre ispirato. Ma nella loro carriera i Waterboys hanno anche creato un sound particolare, unico.
Il periodo antecedente a ‘'This Is The Sea‘' vede degli avvicendamenti importanti all'interno del gruppo. Il più importante fu quello di Karl Wallinger che lasciò la band e al suo posto entrò a far parte del gruppo il violinista Steve Wickam.
Le registrazioni dell'album iniziano nel 1985 al Park Gates Studio, e poi in altri studi di Londra. Mike Scott è convintissimo del suo nuovo progetto, e per l'occasione ci sarà un'ospite d'eccezione. Nell' album la band avrà l'onore di avere come corista Sinead O'Connor, che lo Stesso Mike Scott conosceva molto bene. Le parti di violino saranno affidate al nuovo violinista della band, Steve Wickam, che poi rimarrà a lungo nel gruppo.
L'album inizia con una canzone che diventerà un classico del gruppo. Molto spesso eseguita per aprire i concerti è uno dei brani più belli dell'intera carriera della band. ‘'Don't Bang The Drum‘' ha un intro di sax e violini che poi all'improvviso si interrompono per lasciare spazio alla batteria e alla chitarra. Un brano travolgente, col sax sempre in primo piano. Con un Mike Scott che con la sua voce da un tocco di classe al pezzo. Bellissimo il ritornello nel quale Scott esprime al meglio le sue doti di cantante. La canzone fu scritta da Mike Scott in persona. ‘'The Whole Of The Moon‘' fa tornare la calma. Anche in questo caso archi e sax sempre in risalto. ‘'Medicin Bow‘' esprime tutta la bravura e l'intesa della band in sala di registrazione, uno dei pezzi più belli dell'album. ‘'Old England ‘' descrive l'Inghilterra di un tempo, con la sua cultura, i suoi usi, i suoi costumi e le sue tradizioni antichissime. ‘'Be My Enemy‘', il pezzo che Mike Scott che preferisce, in molte interviste ha sempre avuto un'attenzione particolare per questa canzone. Chiude l'album ‘' This Is The Sea ‘', un'altra canzone simbolo del gruppo, con i classici strumenti folk in primo piano. Un brano davvero molto bello.
Questo è un disco ottimo, sanguigno, con Mike Scott in stato di grazia per tutta la durata dell'album. Racchiude in se molti generi, dal rock duro al jazz, al blues; una miscela di generi vincente. Come d'altronde è la musica del gruppo in quel periodo ispirandosi a Patti Smith e a Lou Reed. Successivamente con l'album successivo il sound diventerà più folk e ci sarà più uso della chitarra acustica. Di ‘'This Is The Sea‘' ultimamente è uscita una ristampa, con bonus track, ma il disco originale è un'altra cosa.
I Waterboys in questo album sono riusciti a esprimere il meglio delle loro capacità, miscelando diversi generi, ma mantenendo il sound originale del gruppo. Un rock con influenze folk unico, infatti è stata la migliore band degli anni ottanta per quanto riguarda questo genere. Ancora oggi riesce a essere una musica mai scontata, splendida.
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