Se a buon intenditore bastan poche parole al signor Aubrey Drake Graham, noto semplicemente come Drake basta un singolo tweet per generare hype e scommettere su un cutting Canadese, piu'precisamente Torontoniano, dal nome Abel Tesfaye, in arte The Weeknd.
"House of Balloons", assieme a "Thursday" e ad "Echoes Of Silence", chiude la trilogia d'esordio Per Abel nel 2011, peraltro da subito disponibile gratuitamente in rete, atto significativo, regalo alla disposizione di chiunque che restituisce senso di condivisione musicale libera, genuinità del ventenne che postpone al lucro, l'istintuale necessità di farsi ascoltare e sfogarsi, terapia e speranza.
Il Mixtape è una ventata d'aria fresca nello scenario R&B contemporaneo ed è quasi bisbiglio nell'oceano di produzione musicale d'industria a basso costo, dove la cieca improvvisazione sostituisce ordinariamente il talento, ma il bisbiglio di Abel fa baccano, quanto basta a non stonare attraverso un falsetto vibrante e una tonalita' di voce acrobatica capace di incalzare uno scenario musicale impegnativo, tetro, inquieto.
Il carcere di lussuria, dove droga e sesso ne fanno da "Argo Panoptes", è humus narrativo ricorrente in ogni traccia, e "High for This" spalanca le porte a tal proposito,
dove racconti di vita reale e fantasiosa si intersecano assieme a dolori e indulgenze eccessive; il passaggio a "What you Need" evidenzia un carattere piu' cupo di fondo, l'eco dall'atmosfera desolante d'influenze "Massive" sottolinea la necessita'del giovane cantante Etiope di non rimaner fermo, rendendo onore ai suoi predecessori (ascolta Frank Ocean, Jamie Woon ad esempio).
In "House of Balloons"/"Glass Table Girls"(rielaborazione di Happy House di Siouxie e delle Banshees), irrompono in un'atmosfera da Jam estivo sezioni Dub e sintonizzatore, smorzando di netto il passaggio da pop R&B a New R&B, nonostante, tra la via piu' tradizionale e quella "da laboratorio", il minimo comun denominatore rimane intatto.
Quasi ipnotico il ritornello di "The Morning" col suo riff da "risveglio mattutino", teatro testuale vietato ai minori, privo di un carattere eccessivamente arrogante, consapevole, nitido, crudo, simile a un quadro urbano che prende forma tra i vizi notturni e i conti del mattino seguente.
Il passaggio a " Wicked Game" e a "The Party & The After Party" rende il concetto di sperimentazione musicale relativo all'interezza della trilogia più preciso nell'intenzione, (seppur il Mixtape non risulta un vero e proprio "colpo sperimentale"), allentando la curva di tensione ''buriale'', restituendo un passaggio a connotati piu'spogli a livello strumentale, perfettamente allineati alla voce di Tesfaye (capace di restituire il carattere piu'malinconico e sensuale mischiato a quel senso di consapevolezza, figlio delle piu'profonde radici Soul).
In "Loft Music'' metriche e connotazioni Hip-Hop si muovono all'interno di "stanze d'ascolto", elettrica spettralità, sapientemente architettata da voce ed effetti (eredità del caro vecchio Blake, veterano sui generis), spazi deformati, la sensazione d'ascolto amplificata, tanto per non farci mancare nulla.
Qualità specifica, posta a rilievo da un sonoro contrastante: Fiorente di dettagli e afflitto nel corpo. La sensazione di vuoto procede di pari passo agli eccessi,
l'impersonificazione del giovane che spreme vita, e ingurgita famelico il fantasma della dose mainstream più acclamata, ma è un pasto che non sazia.
The Weeknd vuole di più, sa che di più esiste, ma non è ancora il suo momento.
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