Il primo album dei Who è un album che non può mancare in nessuna raccolta rock che si voglia fregiare di questo nome. Registrato nel '65 con l'aiuto di importanti session man come Nicky Hopkins, presenta il gruppo al meglio della carica incendiaria del loro inizio. Ne esistono due versioni qielle inglese, e quella americana chiamata "The who sings my generation" con un pezzo aggiunto "Circles" al posto della cover "I'm a man" di Bo diddley. La versione che sto recensendo e la Deluxe Edition che mette un po‘ di ordine.

Si parte con "Out in the street" potente come inizio, un pezzo che ci fa entrare direttamente nella musica degli Who. Un musica aggressiva con la voce di Daltrey blues e graffiante, i colpi di basso di Entwistle e la batteria rutilante di Moon. In questo brano però a mettersi in evidenza e la chitarra di Townshend maltrattata con feddback ed effetti di distorsione.

Un altro pezzo che a me piace, è "The Goods Gone" potentissima con un arpeggio di chitarra iniziale e una voce di Daltrey che mi ricorda molto i Jam di Paul Weller. Ci sono anche capolavori del beat inglese come "The Kids Are Alright" martellante e molto beatlesiana come la splendida "LA LA Lies". In questi brani che potevano diventare dei classici yeah yeah abbiamo una loro trasformazione dovuta all'aggressività del gruppo che ne fa dei mostri di potenza. Ci sono poi anche delle cover molto ispirate di "I don'mind" e "Please please please" di James Brown, nonché "I'm a man" di Bo Diddley uno dei maestri di Townshend. La chiusura dell'abum spettava a "The Ox" strumentale impreziosito dal piano di Nicky Hopkins

In questa versione deluxe con due cd ci sono inoltre molte altre chicche tra cui "I can't explain" primo singolo degli Who che deve molto ai Kinks e il loro secondo singolo "Anyway Anyhow Anywhere" qui (purtroppo) in una versione diversa da quella conosciuta. Qui siamo veramente dalla parti del capolavoro. In questo brano il testo tipicamente Mod parla dei giovani arrabbiati del periodo e la musica va di pari passo: aggressiva e con un intermezzo strumentale fatto con l'asta del microfono a creare sulla chitarra effetti di slittamento distorti.

Per concludere ci sono anche molti inediti su tutti a mio avviso i più belli sono "Leaving Here" dalla ritmica frammentata e "Circles" un brano che già faceva intravedere il periodo psych degli Who e che comparve solo su singolo in Inghilterra.

Per finire una menzione della copertina bellissima. Notate la giacca Union Jack di Pete e lo sguardo da bullo londinese di Daltrey, è tutto un programma della musica che si trova ll'interno dell'album.

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