Tra i grandi patriarchi dell'hard rock, c'è spesso un gruppo che si tende a dimenticare.

Posti di fronte a questo ragionamento molti si staranno chiedendo: "Ma quale che l'è 'sto gruppo chi?".

I più scaltri l'avranno già capito, perché il titolo in alto non lascia molto spazio all'immaginazione. Ma per chi non fosse ancora chiara la cosa, posso dare un piccolo aiuto.

Allora: ci hanno suonato alcuni tra i più grandi e influenti chitarristi che la storia del rock ricordi. Volete i nomi? Ok? Eric Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page.

"Adesso è facile" staranno pensando alcuni: "sono gli igolz"

"Ma va là pistola, che sono i gansenrosis".

"Lo so io, sono i pinc floit, quelli con quel chitarrista che suonava coi denti".

Non proprio. Si tratta degli Yardbirds, "gallinacci" in italiano (Mike Bongiorno dixit) e "Little Games" è l'album che la band diede alla luce nel periodo seguente all'addio di Jeff Beck, con Page alla chitarra.

L'LP, composto da 10 canzoni, venne pubblicato nel 1967. Non ebbe molto successo commerciale, tant'è che la band si sciolse.

Jimmy Page dalle ceneri del gruppo diede vita ai New Yardbirds, poi Led Zeppelin. Il cantante Keith Relf e il batterista Jim McCarty invece pubblicarono due dischi con i Renaissance pre-Annie Haslam, mentre il bassista-secondochitarrista Chris Dreja divenne fotografo. E pensate un po', gente, chi scattò la foto che ora sta sul retro del primo disco degli Zeppelin? Si, quella con Robert Plant che indossa un golfino nero e Bonzo, con dei baffetti, un maglione ricamato. Proprio LUI, Chris Dreja!

Ma veniamo al disco. Un miscuglio di pseudo-psichedelia, blues e schitarrate. Risulta difficile trovare dei punti deboli o dei capolavori, ma nel complesso risulta comunque un'opera discreta che si alterna tra momenti acustici ed elettrici, spensierati o tesi, che darà soddisfazioni soprattutto ai seguaci di Jimmy Page, che avranno modo di scoprire che il pezzo "Black Mountain Side" presente su Led Zeppelin I altro non è che "White Summer", cioè la terza traccia di Little Games. Si può anche sentire il chitarrista dilettarsi con l'archetto (suo marchio di fabbrica) all'interno di "Tinker Tailor Soldier Sailor" e "Glimpses".

Nella versione rimasterizzata sono inoltre presenti delle bonus tracks, con dei singoli e delle tracce mai pubblicate. Interessante notare come su una di queste, "Think About It risieda quello che sarà poi uno degli assoli migliori di Page, cioè quello di "Dazed And Confused". Sembra proprio tagliato e incollato!

Nel complesso quindi, un disco dimenticato e sottovalutato, tutto sommato a ragione eccezion fatta per qualche trovata, cugino invecchiato male di "Disraeli Gears".

Carico i commenti...  con calma