Che gran gruppo, questi Uccelli di Cortile (?), a volte trovati come Backyardbirds in qualche ristampina italiana, spulciata dagli scaffali del mercatino dell'usato. Potrei iniziare questa recensione con un bel "loro sono stati il campo d'addestramento di chitarristi quali Clapton, Beck, Page", il problema è che questa tutt'altro che trascurabile caratteristica ormai è più che risaputa (almeno lo spero...).
Nostalgicamente interessante è la brevissima carrellata di fotografia on-stage e dietro le quinte presentata nell'esiguo libretto, con gli ex idoli minori del beat ormai, ovviamente, diventati vecchietti in pre-pensionamento. Giusto uno dei chitarristi è una new entry, probabilmente sarà il figlio di uno di loro, o al massimo il nipote del cameriere che portava loro il caffè dal bar di sotto degli studi mentre registravano "For Your Love", quarant'anni prima.
Registrato nel 2006 nel B.B. King Blues Club nel cuore di New York City, questo elettrizzante live è un buon esempio di come si possa suonare un bel blues rock senza apparire eccessivamente retrogradi o nostalgici. Uscito in sordina, probabilmente senza ambizioni particolari, questo LP presenta anche una veste grafica modesta ed essenziale: in copertina il logo storico con alle spalle una foto in movimento della New York notturna che incornicia questa esibizione.
La band parte con la celebre "Train Kept A Rollin'", e subito si nota una produzione pulita ed una voce solista che, senza essere mai stata un top del genere, non risente degli anni trascorsi, apparendo calda e presente. La scaletta, senza grandi sorprese, presenta ottimi pezzi come "Heart Full Of Soul", piccolo capolavoro dei tempi che furono, "Shapes Of Things", la mini-hit "For Your Love, una Pageiana "Dazed And Confused" fino alla conclusione di "Happening Ten Years Time Ago", e tanti saluti.
Siamo d'accordo, i pochi che avranno avuto la possibilità di ascoltare questo live potranno convenire che non stiamo parlando di "Irish Tour" o "Wheels Of Fire", quello appena trascorso è un onesto LP commemorativo, senza guizzi particolari ma senza tonfi di noia evidenti. E il gruppo? Buoni strumentisti, forse un pò fiacca la sezione ritmica, con una batteria abbastanza ordinaria ed un basso diligente senza virtuosismi.
Sicuramente l'opera serve a ricordare un gruppo, ormai andato, particolarmente "full of soul", storicamente importante ma riscoperto solo dagli appassionati (feticisti?) del genere.
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