Chi fosse convinto che dalla Svizzera possano arrivare solo cioccolata e orologi dovrà farsi una ragione del contrario. Gli elvetici The Young Gods arrivano nel firmamento della musica rock alla fine degli anni 80', sulla scia delle sperimentazioni di band inglesi come Renegade Soundwave o Shamen. Creando immediatamente un intrigante dubbio se cioè sia il solito nuovo gruppo di hard-rock o al massimo di tecno-rock.. Niente di tutto questo: chitarre degne di Ritchie Blackmore o linee di basso che fanno tremare i migliori sub-woofer sono assolutamente campionati.. L'equivoco però è magnifico; i suoni sembrano quelli di una vera band, una vera e propria macchina da guerra sui cu la voce del cantante Franz Treichler scivola come sopra diesel incandescente..

In questo strepitoso "Only Heaven" del 1995, echi dei migliori Doors e Velvet Underground risultano metabolizzati e decantati al punto di far parte ormai di un nuovo tessuto sonoro. Gli Giovani Dei devono aver imparato bene anche la lezione dei gruppi al di là dei loro confini territoriali salendo verso il nord: Tangerine Dream, Amon Duul, Can, Klaus Schulze.. Ma il loro impatto sonoro è molto più devastante. Sciabolate di Fender e Gibson campionate, sembrano in taluni punti il sottofondo ideale per le opere surrealiste del loro connazionale H.R.Giger... I fendenti del basso e i colpi della cassa della batteria non sono da meno.. Scenari post-moderni si stagliano all'orizzonte sotto un cielo color piombo mentre la voce del cantante diventa di carta vetrata, richiamando a volte atmosfere da Re Cremisi come "Red" o "Starless and Bible black".. I brani diventano vademecum della musica che verrà negli anni a venire, ritmi flessibili, mantra sonori presi in prestito da Terry Riley e Philip Glass, si scontrano e si inseguono vicendevolmente in brani come la splendida "Moon revolutions" (durata 16'34''), o nella adrenalinica "Kissing the sun", non stupisce che qualche anno dopo gli U2 abbiano apprezzato le loro sperimentazioni chiamandoli a collaborare.

Peccato che il gruppo sia entrato in una fase di stallo successiva, non riuscendo a toccare i vertici creativi di questo disco, ma forse non è un capitolo chiuso, gli Dei sono ancora giovani..

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