Hanno iniziato come una delle tante band clone dei Cradle Of Filth, e dopo tante vicissitudini i Theatres Des Vampires sono diventati una band nuova, trasformata, con una cifra stilistica ben precisa. "Anima Noir" è il loro 7° album, una raccolta di 10 nenie caratterizzate da un gothic metal/rock pieno di influenze elettroniche, cantate dall'intensa voce di Sonya Scarlet (ex corista del gruppo e cantante ufficiale dopo l'abbandono di Lord Vampyr). Si comincia ottimamente con "Kain", pezzo tra i più accattivanti del cd, un rock elettronico ben in linea con le trame gotiche del gruppo, con Sonya nella sua migliore performance di sempre, nonché nella più varia. "Unspoken Words" è un pezzo aggressivo dai toni più metal contornato però da spunti melodici, che rimandano a "My Lullaby" o a "Bring Me Back", e da bellissime parti di piano. "Rain", cover dei Cult, si rivela la peggiore canzone dell'album, un esperimento davvero poco riuscito. Non poco interessante invece "Dust", canzone gothic rock forse troppo facile, con romantiche tastiere e ritmiche Nightwish-oriented. Bellissima "From The Deep", ballata d'archi nel cui ritornello Sonya sfoggia uno stupendo quanto inatteso cantato lirico. Davvero insuperabile, anche se a volte la voce risente di una produzione non troppo perfetta. "Blood Addiction" è un pezzo piacevole ma non eccezionale che ricorda i Moonspell più leggeri, con una voce maschile aggressiva. Accattivanti si rivelano le due tracce successive: "Butterfly" è un pezzo rock-metal con voce maschile stavolta pulita e con un ritornello molto romantico, mentre "Wherever You Are" si muove su lidi rock-elettronici (quest'ultima fa subito venir voglia di ballare, la definirei "frizzante":-)) Tralasciando la poco innovativa "Two Seconds" arriviamo a quello che ritengo essere il capolavoro del disco, la bellissima "Anima Noir", una stupenda ballata per piano e archi, in cui il gruppo racchiude un'aura stupendamente gotica, tragica. Qui Sonya offre un'interpretazione davvero sofferta, sussurrata per poi esplodere in un angelico canto lirico, in una miriade di accenti e sfumature di pura poesia.

Disco quindi consigliato ai fan dei T.d.V.-periodo Scarlet anche se è certamente palese un cambiamento dal gothic metal di "Pleasure And Pain" verso sonorità più elettroniche e dark, pur non venendo a mancare una sana componente rock. Ma il lavoro, salvo un paio di episodi, è più che buono, e certamente va lodata la bravura di questi vampirelli italiani.

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