Sembra passata un' eternità quando, dopo aver pubblicato un demo l'anno precedente, I Theatres Des Vampires, band dell'underground romano, debuttarono con "Vampyrìsme, Nècrophilie, Nècrosadisme, Nècrophagie", un album di black metal melodico (anzi è più corretto dire "L" 'album perché è l'unico loro lavoro dedito a tale genere) pregno di influenze goticheggianti e di testi legati al mondo dei vampiri.
Purtroppo la produzione è assolutamente pessima e penalizzò non poco il disco. Molti paragonarono i Theatre Des Vampires agli inglesi Cradle Of Filth , ma le 2 band sono differenti, anche se ogni tanto fa capolino qualche riff simile.
Intanto i Theatres Des Vampires crescono a livello di fama e di personalità , diventando il gruppo di punta della loro etichetta. Inoltre già dal loro secondo album il black metal è divenuto un ricordo: Si può parlare solo di Gothic Metal. E per accontentare i fan della band, sempre più numerosi, il gruppo nel 2003 ripropone una ri-edizione del loro debut chiamata per comodità semplicemente "Vampirisme...". Ma non si tratta solo di una ri-pubblicazione, ma di una vera e propria registrazione, dove il black viene accantonato a favore di sonorità più gothic (vengono aggiunti anche alcuni cori), moderne e immediate.
I brani non sono dei capolavori, anzi hanno un songwriting non certo esaltante: la parola originalità è sconosciuta al loro vocabolario e i pezzi tendono spesso ad assomigliarsi l'uno con l'altro. Ma nonostante questi limiti l'album sa ricreare delle discrete atmosfere. Il cd si apre con l'introduzione "Vampirisme...", un pezzo molto canonico e classico per poi passare a "Twilight", che grazie a riff assassini e alle dolci note di chitarra acustica, si dimostra un buon pezzo. Poi è il turno di "Beyond The Forest", che si apre in maniera incalzante per poi cedere il passo a ritmi più tranquilli e sonorità più intimistiche e addirittura desertiche. Riff decisi ci introducono "In The Wood", un pezzo solare, lontano dal black, che si avvicina ai suoni di certe power band italiane, grazie anche al trascinante ritornello cantato da Lord Vamphyr. "Ancient Damned" è un pezzo che alterna velocità a calma, dove fanno capolino i cori e le tastiere, creando un'atmosfera molto particolare ed esoterica.
"Wood Of Walacchia Part I" ha un intro feroce in pieno stile Black Metal, ma non viene mai accantonata la melodia. Quest'ultima viene creata con l'ausilio di un organo e delle campane di una Chiesa, il tutto sicuramente molto gothic. Soffuse tastiere aprono "The Dark Domain", che ben presto viene aiutato dalle chitarre. Tutta la canzone è basata su un riff. Degno di nota Lord Vamphyr, qui più ispirato del solito. "Walpurga's Night" è un brano iper melodico, che sa ricreare atmosfere davvero oscure, grazie anche alle tastiere. "The Snow Turns Red" è fin troppo simile alla traccia precedente, mentre "The Impaler" chiude il cd in maniera dignitosa , anche se l'intro mi ricorda un pezzo di alcuni tizi chiamati Emperor...
Nella mia edizione sono presenti anche 4 bonus track, che vedono la partecipazione di stelle della musica, come Gian Pyras (Christian Death ed ex Cradle Of Filth), Valor (Christian Death) e Francesco Grasso (Room With A View). "Kingdom Of Vampires" è un pezzo che non aggiunge nulla rispetto alle altre tracks, mentre "The Enchanted Forest" è un pezzo superlativo, vibrante, molto black, che si basa sull'alternanza della voce femminile e di quella maschile. Ottimo Lavoro. "Lucretia" è lontana da quanto fatto in precedenza dalla band: Infatti è un pezzo che deve molto alla dark wave anni 80. "Lacrima Christi", cover dei Christian Death, chiude il cd, con i suoi ritmi altamente ballabili.
Insomma nonostante diverse pecche il cd è consigliato a tutti i fan della band e a tutti coloro che amano queste sonorità. Non dovrebbe dispiacervi.
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