A San Francisco, nel suo altalenarsi di sali e scendi, non ci si aspetterebbe mai di trovarsi impantanati in acque torbide; qui i TMS sperimentano il loro swamp rock, conducendoci in un viaggio slow-move a tratti spettrale.

Il loop amniotico di "Post-Present" e la voce offuscata di Dee Kesler introducono l'ascoltatore nella palude dove in "Pre-Present" giri di chitarra affievoliscono la vista e brevi abbagli creati da striduli vocalizzi fanno alzare lo sguardo al cielo, ma senza trovare nessuna scappatoia e alla fine si viene risucchiati in un vortice di rumori. In "Freshman Thesis" la chitarra e le percussioni danno il ritmo delle vogate, per arrivare alla ballata nebulosa di "Ave Grave" dove voci angeliche fungono da Caronte e ti conducono a "Cloisterphobia", il background della scena di un omicidio. "2 AM" è meravigliosa, caratterizzata da un'apoteosi di campanelli e dal crescendo soffocato della voce. Il viaggio riprende arduo ma sereno con "Walk Of Shame", sintetizzatori silenziosi, chitarra finger-picked, violini e le voci di Odessa Chen e Dee Kesler che si miscelano soffuse.

Se fossimo in Liguria potremmo benissimo paragonarli ai Morose di "La mia ragazza mi ha lasciato", piccolo capolavoro. La buonanotte e l'addio finale di "House Break" pongono fine al viaggio, affogando l'ascoltatore nel dolce sonno. "It's 2 AM, I'm trying to sleep."      

 

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