Scott Gorham, chitarrista dei Thin Lizzy, in una recente intervista ha descritto Philip Lynott, il leader del gruppo, come: "The man who screw more chicks, took more drugs and swallowed more drinks than everyone". Philip era un animale da party, una vittima sacrificale del rock e molto altro. Crebbe nei ghetti di Dublino insieme all'amata madre irlandese, Philomena; il padre era un operaio inglese di colore anche se Philip lo descrisse sempre come un marinaio brasiliano. Fatto sta che abbandonò il ragazzo e la madre al loro destino. Philip sperimentò l'ardua vita di strada nella Dublino di periferia, sviluppando un carattere difficile ed una forte aggressività; a proposito di quel periodo disse: "It's hard to be an Irish but being a black Irish is a nightmare".

Ma Lynott non era solo un teppista attaccabrighe; era anche un ragazzo molto sensibile ed intelligente. A Dublino si appassionò alla mitologia celtica frequentando corsi di letteratura irlandese e contemporaneamente sviluppò un amore viscerale per la musica; dal rock al folk, dal jazz fino al punk, le influenze musicali multiformi contribuirono a formarne la personalità variegata.

I Thin Lizzy nascono nel 1969. L'album "Bad Reputation" esce nel 1977, quando la band ha raggiunto il successo internazionale nel panorama hard rock dopo avere pubblicato lavori come "Johnny the fox" e "Jailbreak", entrambi del '76. Il lavoro viene registrato nel giugno di quell'anno a Toronto e vede la reintegrazione nel gruppo del chitarrista Brian "Robbo" Robertson, il quale era stato costretto ad un lungo periodo di riposo dopo essersi danneggiato diversi tendini ed arterie di una mano rompendo un bicchiere durante una rissa. Robertson, che registrò soltanto i brani "Opium Trail", "Killer Without A Cause" e "That woman's gonna break your heart", non compare nella figura in copertina ma è relegato in una foto nell'ultima pagina del pieghevole allegato al cd.

Pur conservando l'anima rock degli album precedenti, contraddistinta in alcuni casi dalle "chitarre incrociate" di Robertson e Gorham, "Bad Reputation" è un album sotteso da un'aura malinconica che annovera pezzi piuttosto diversi tra di loro a causa di svariate contaminazioni. "Soldier Of Fortune", la song di apertura, presenta i tratti dell'anthem celtico, riprendendo l'inno nazionale Irlandese "The Soldier's Song"; il personaggio del soldato mercenario di cui parla la canzone rappresenta metaforicamente la tenacia nel perseguimento di un obiettivo. A questa figura anche Elvis Costello dedicherà la famosa "Oliver's Army".

La seconda traccia, che dà il nome all'album, presenta una ritmica decisamente più incalzante ed un bel riff di chitarra. Il tema un po' spaccone della lotta tra gang, della reputazione da sostenere, riemerge a richiamare alla mente pezzi come "The boys are back In town" o "Jailbreak" ma in questa lirica è descritto da Lynott in una dimensione di rimpianto, consapevole del trascorrere inesorabile del tempo ("That bad reputation ha made you so old"). "Opium Trail", la terza canzone, ispirata dal commercio dell'oppio da parte della Triade, si distingue per un'ottima sincronizzazione di basso e batteria e per il suono della chitarra che accompagna perfettamente la voce di Lynott, un lamento sofferto ed affascinato; sofferta ed affascinata sarà anche la relazione del cantante con l'eroina, che inizierà soltanto due anni più tardi in corrispondenza della registrazione dell'album "Black Rose". Lynott sarà sempre attratto dalla figura dell'artista votato all'autodistruzione nel quale arriverà ad identificarsi negli ultimi anni della sua carriera.

La song successiva, "Southbound", si illumina rispetto al contesto oscuro dei due pezzi precedenti, delineando attraverso sonorità positive una partenza da porti grigi e corrotti verso un futuro di speranza. Arriva quindi "Dancing In The Moonlight", l'apice del disco, a mio parere una classic song senza tempo. Una canzone che potrebbe stonare all'orecchio del hard rocker purista per la sua melodia vellutata, è in realtà una straordinaria conciliazione di ambiti differenti ma contigui: il sax pilotato da John Helliwell dei Supertramp si va ad instaurare sull'eccezionale linea di basso di Lynott sino a culminare nel guitar solo di Gorham, dando la luce ad un'estatica parabola musicale. E' prima di tutto un tributo a "Moonlight" del grande blues man Van Morrison, connazionale di Lynott, dalla quale viene ripresa la scena del ballo sotto la luna con una donna sensuale e sconosciuta. Il verso allusivo "I always get chocolate stains on my pants", nel testo della canzone, è stato giustificato da Lynott dicendo che si era macchiato i jeans rovesciando una scatola di Maltesers durante la visione del film "Mean Streets" di Martin Scorsese.

"Killer Without A Cause", il sesto brano, evidenzia abbondanti contaminazioni provenienti da sonorità punk dovute all'amicizia dei Thin Lizzy con i componenti dei Sex Pistols e dalla favorevole situazione che viveva il punk in quegli anni. La seguente "Downtown Sundown" si riporta sui toni che avevamo già intravisto in "Southbound": linee melodiche semplici e contemplative, nostalgiche aspirazioni e tensioni mistiche.
"That Woman's Gonna Break Your Heart" riscalda nuovamente gli animi degli ascoltatori con una melodica aggressive e vagamente intimidatoria, valorizzata dalle chitarre incrociate della coppia Gorham-Robertson che dispensano note pulite e scroscianti come una cascata. Chiude il disco "Dear Lord", un altro pezzo ovattato e melodico dove la musica fa da contorno alla voce di Lynott, molto nera, abbattuta in una preghiera al Signore; una sorta di testamento perfetto per terminare il lavoro.

"Bad Reputation" è a mio parere uno degli album più rappresentativi dei Thin Lizzy, essendo la valida realizzazione delle diverse tendenze, dei diversi influssi, che la band assunse nel suo approccio alla musica rock. In particolare è lo specchio del leader della band, del suo vivere scisso tra il desiderio di perseguire il mito del musicista genialmente dissoluto ed un animo naturalmente fragile e poetico destinato a naufragare nelle dipendenze.

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