Se non un partito vorrei fondare un’Associazione per la Redenzione degli Anni Ottanta… Io stesso fino a non molto tempo sentendomi dire “è degli anni 80” di un qualsiasi “prodotto” musicale venivo scosso da un brivido di terrore perché sapevo che i miei poveri timpani sarebbero stati corrotti da bordate di sintetizzatori nauseabonde e da un battito “sub” -umano di batteria di plastica che mi dava tanto l’impressione di un mondo in agonia artistica che aveva perso qualsiasi identità e spontaneità. Forse da questa primordiale visione degli Ottanta musicali, proprio i Thin White Rope mi hanno “redento” per primi.
“Sack Full Of Silver” è si del 1990 ma loro i TWR sono una creatura del penultimo decennio del secolo. Al deserto “metaforico” di molta produzione di quegli anni la grande band californiana contrappone un aspro, secco rock desertico come non si sentiva da molto; fin qui si può pensare al classico Paisley a la Dream Syndicate, ma a mio avviso la loro principale peculiarità è di essersi liberati in buona parte più degli altri degli eccessi New Wave che sia positivamente che negativamente stavano “degenerando” in quegli anni.
La loro musica è scarna, ruvida ma così schietta, diretta e viva, i loro miti sono i meno conosciuti rockers della California Sixties, su tutti Quicksilver Messenger Service e direi anche gli oscuri Mad River. A chi vuole assaporare un po’ dell'America profonda e selvaggia, la più autentica voglio sperare, iniziate l’ascolto da “Americana” e “Ghost”, quest’ultima davvero disperatamente toccante. Questa è vita. (per me almeno).
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