Sinceramente non mi sono entusiasmato più di tanto quando ho saputo del disco solista Yorke.
Ora,probabilmente il motivo più semplice è che i miei ultimi ascolti non sono poi così vicini alle idee musicali dei Radiohead (che comunque ho adorato per almeno due anni,soprattutto dopo la svolta di Kid A) e voi potreste ribattermi che magari l’iperattivo signore in questione pubblicando un disco solista avrebbe potuto mettere nel piatto qualcosa di nuovo o comunque distante dalle direzioni del famoso gruppo, e che di conseguenza sarebbe stato interessante vedere l’importanza che l’uomo Yorke ha nella dimensione della band. Invece no,mi aspettavo tutto ciò,motivo per il quale questo The Eraser non può essere considerato più che di un passatempo sia per il compositore (e lo spero vivamente) che per l’ascoltatore.
Poco su cui discutere, il cambiamento post Ok Computer era quasi totalmente nella mente del nostro, tanto che sembra di assistere ad una sorta di Kid A\Amnesiac sotto anestesia, nel senso che la ruvidità e prepotenza che comunque quei dischi avevano qui non esiste, tutto scorre liscio e melmoso, le melodie - perché la base discorso sono sempre queste – sono dimesse e soffuse,non hanno mai scatti schizofrenici (mi sbagliavo pensando che appartenessero a lui, l’importanza degli altri componenti del gruppo,in primis i fratelli Greenwood, risulta determinante nella creazione del loro suono) tutto vive sotto una capanna di suoni artificiali che tanto hanno di scuola Warp.
Ora,va bene l’elettronica, però manca la fantasia, l’istintività, la genialità nell’usarla,i suoni (in realtà un lavoro Taglia/Incolla basato blip e samples abbastanza approssimativo anche se ben prodotto) ridanno troppo agli album sopraccitati, è tutto già stato detto e ridetto purtroppo.
Le canzoni ci sono, tipo "And It Rained All Night", un bel pezzo anche abbastanza bastardo,ma... è praticamente "The Gloaming"!!!! Ora, io che Amnesiac l’ho finito a furia di sentirlo come posso reagire????
Il girettino funky iniziale di "Harrowdown Hill" potrebbe portare aria fresca invece di ricadere sulla solita melodia lontana (anche se effettivamente bella), la Title Track si basa su di un piano saltellante con beat alla "Packt Like Sardines In A Crushed Tin Box", "The Clock" e "Black Swan" sono "I Might Be Wrong" mentre la nenia giocattolo di "Atoms For Peace" finalmente riesce ad essere più personale.
La chiusura è data da "Cymbal Rush", molto bella e toccante, anche se nel mezzo di suoni tutti così simili risulta meno evidente...
Insomma, ho trovato questo album monotono e privo di mordente, con alcune belle melodie che però andrebbero sfruttate dagli altri componenti della Band.
Speriamo per l’imminente (presunto?) nuovo album, per ora fa piacere ritrovarlo ma nulla di più.
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