Nell’odierna letteratura del terrore, spesso dominata dai romanzi fiume di celebri autori di Bestseller come Stephen King e Anne Rice, spicca il nome di Thomas Ligotti, scrittore americano nato a Detroit nel 1953.

Ligotti si caratterizza per l’estrema originalità della sua prosa, molto ricercata e quasi pittorica : è infatti lo stesso scrittore a sottolineare l’importanza delle arti figurative fra le sue influenze e, in effetti, leggendo i suoi racconti, capita spesso di imbattersi in citazioni di artisti che hanno scelto il macabro e il grottesco per dar forma ai propri incubi come ad esempio Breughel ed Ensor. Per quanto concerne le influenze letterarie, Ligotti non nega il debito verso i maestri del genere come Edgar Allan Poe (da cui ha ereditato il raffinato gusto per lo stile pregno di un estetizzante simbolismo decadente ) ed H.P. Lovecraft, di cui condivide la visione incubica del reale. I suoi riferimenti letterari sono comunque eclettici e vasti e includono autori come Borges, Kafka, Nabokov e il nostro Leopardi, scrittore molto apprezzato da Ligotti per il suo “pessimismo cosmico”.

Autore originalissimo, a differenza di molti suoi colleghi, ha scelto la dimensione del racconto per dar forma e plasmare le sue visioni poetiche che hanno una stretta correlazione col mondo dei sogni e della vita notturna. Se la scelta di dedicarsi al racconto breve penalizza la fama dello scrittore di Detroit , che purtroppo non è ancora conosciuto come meriterebbe, ciò non fa che confermare la natura essenzialmente artistica della sua opera. In questo senso non è sorprendente che di lui si sia accorto David Tibet, leader del gruppo musicale dei Current 93, appassionato e editore di narrativa gotica e anche lui fortemente attirato dal richiamo del mondo onirico. Ligotti collaborerà con David Tibet in più occasioni, in particolare nei dischi dei Current 93 I Have a Special Plan for this World e In a foreign town, in a foreign land.

Il primo, leggendario volume di racconti, Songs of a Dead Dreamer del 1985 uscito originariamente in sole 300 copie, è esemplificativo della sua singolare concezione dell’arte del racconto: la trama cede sovente spazio all’atmosfera, il lettore viene così proiettato in un mondo surreale popolato da marionette e maschere e dominato da una realtà folle e delirante che si cela dietro alle apparenze della vita quotidiana. I protagonisti dei suoi racconti sono inconsapevoli vittime di questa dimensione incubica e, spesso, non resistono all’attrazione di abbandonarsi all’orrore di quella che riconoscono la vera essenza della realtà, ovvero la realtà suggerita dal sogno.

Racconti come “The Lost Art of Twilight”, una notevole trattazione della tematica vampirica, “Masquerade of a Dead Sword: A tragedy”, “The Mystics of Muelenburg” e “The Greater festival of Masks” sono piccoli gioielli che svelano la singolare arte di questo scrittore, che mette in mostra una sorta di parata teatrale di maschere e manichini che ci guidano negli oscuri meandri di una realtà maligna. In “The Music of the Moon”, lo sventurato protagonista ascolta le inquietanti note, evocate in un edificio abbandonato, da oscuri musicisti delle tenebre che sembrano eseguire una musica dell’altrove cosmico strettamente imparentata con quella descritta da H.P.Lovecraft in “The Music of Erich Zann”.

Considerato dalla critica il successore di Edgar Allan Poe ed H.P. Lovecraft, in realtà la sua arte vive di vita propria ed evoca incubi che fuoriescono da una personalità estremamente sensibile a catturare gli echi di un universo oscuro che evidentemente sente molto vicino. Vincitore di tre Bram Stoker Award, è stato purtroppo scoperto solo di recente in Italia, dove, prima della pubblicazione della sua prima antologia di racconti (I canti di un Sognatore morto – Elara, 2008 - 2014) si potevano trovare solo racconti sparsi in varie antologie e fanzine. E’ stata in realtà la serie televisiva True Detective a dargli una certa popolarità in tempi recenti. Nick Pizzolatto ha infatti ammesso, in alcune interviste, di essere stato influenzato da Ligotti e, in particolare, da una sua opera non narrativa, ovvero il lungo saggio sul pessimismo filosofico The Conspirancy Against Human Race,pubblicato nel 2010. Si tratta di un volume insolito in cui lo scrittore americano analizza questioni cruciali come la possibilità dell’autodistruzione del genere umano ed il significato che ha l’essere uomini; in particolare egli cita alcuni filosofi per lui molto importanti, alcuni noti come Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzche e altri più oscuri come Michelstadter e il norvegese Zapffe. L’auspicio è che questo sia solo l’inizio di una riscoperta quantomai necessaria di Thomas Ligotti nel nostro paese. Ma è con estremo piacere che apprendo che il 20 ottobre uscirà per Il Saggiatore la raccolta “Teatro Grottesco”! Davvero una splendida notizia.

Bibliografia essenziale
Songs of a Dead Dreamer (1985-1989)
Grimscribe (1991)
Noctuary (1994)
The Nightmare Factory (1996)
Death Poems (2004)
Teatro Grottesco (2006)

Bibliografia Italiana essenziale
“Are you out there, Thomas Ligotti?” di Andrea Bonazzi; “L’angelo della signora Rinaldi” – traduzione di Andrea Bonazzi: Necro, anno I numero IV, Cagliostro E-Press, Cassino novembre 2007
“Thomas Ligotti e l’orrore sovrannaturale” di Andrea Giusto; “Les Fleurs”: Hypnos – Rivista di letteratura e fantastico, numero I 2007)
I Canti di un Sognatore Morto (Perseo Libri – Elara, 2008 - 2014)

Collaborazioni musicali con i Current 93
In a Foreign Town, in a Foreign Land (1997)
I Have a Special Plan for This World (2000)
This Degenerate Little Town (2001)

http://www.ligotti.net/

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